Nudi e crudi

Autore: Alan Bennett

Traduttrici: Giulia Arborio Mella e Claudia Valeria Letizia

Edito da Adelphi

Pubblicato nell’aprile del 2001

Pag. 95

DESCRIZIONE DEL LIBRO

Trovarsi la casa svaligiata dai ladri è senza dubbio un evento sinistro. Ma se spariscono anche la moquette, il rotolo della carta igienica, il forno e l’arrosto che attendeva lo scatto del timer, è palese che non può trattarsi di un semplice furto. E l’allibita vittima, un avvocato londinese agiato e pedante, ha tutto il diritto di pensare a una beffa del destino, o a una nuova formula di candid camera. Travolti da una realtà truce e idiota, l’avvocato e la sua spenta consorte si trovano ad affrontare un rompicapo di comica suspense, dal quale schizzano fuori colpi di scena turbinosi, mentre il lettore viene guidato verso un’esilarante catarsi di rara crudeltà.

RECENSIONE

​Carissimi Amanti dei libri,

oggi per voi una lettura breve che vi regalerà un sorriso agrodolce, ma Alan Bennet è così… con uno humor inglese irresistibile!

Ma ora…

Immaginate di tornare a casa dopo una serata all’Opera a sentire “Così fan tutte” e di trovare… il vuoto. Il nulla. Non solo il televisore rubato, ma tutto: moquette, carta igienica, interruttori e perfino la cena nel forno. Avevano preso tutto.

Casa completamente svaligiata.

​È quello che succede ai coniugi Ransome, una coppia ormai stanca e annoiata di stare insieme, la quintessenza della borghesia inglese, abitudinaria e ossessionata dalla proprietà.

​”Nudi e crudi” di Alan Bennett non è un thriller, è un esilarante e sottile esperimento sociale. L’autore usa questo furto assurdo come una calamita per staccare la facciata della vita di Maurice e Rosemary e svelare ciò che si nasconde dietro una facciata di benessere e disperata noia.

​🎭 Cosa dobbiamo aspettarci da queste pagine?🙈🙈🙈

👉🏽 Umorismo nero, chi non lo avrebbe in questa situazione? Le reazioni dei Ransome al cataclisma domestico, che li coinvolge denudandoli completamente di tutto, sono di una comicità glaciale. La loro ossessione per l’oggetto, soprattutto l’amatissimo stereo Hi-Fi di Maurice, è irresistibile. Ma anche trovarsi senza carta igienica non è divertente…

Una tragedia! Non un soprammobile lasciato, non una lampadina, nemmeno i chiodi per appendere i quadri sono stati risparmiati! L’azione dei ladri è così totale e assurda da sfidare ogni logica investigativa.

👉🏽 La liberazione silenziosa dalla materialità, della serie non tutti i mali vengono nuocere? Mentre Maurice, l’avvocato pedante, noioso e pignolo sprofonda nella sua rabbia ossessiva per il possesso perduto, Rosemary, la moglie spenta, a tratti “sempliciotta” scopre una strana, inattesa libertà. E ci si adatta al contrario del marito!

👉🏽 Una critica alla proprietà come qualcosa che riempie il nostro essere attraverso cui Bennett si rivolge a ciascuno di noi chiedendoci: cosa rimane di noi quando ci tolgono tutto ciò che ci definisce esteriormente? Tutto ciò che caratterizza il nostro quotidiano? Quanto siamo realmente “nudi e crudi” senza i nostri vestiti… e la moquette, e l’auto, e il set di posate per dodici? Davvero tutte queste cose servono realmente al nostro percorso umano?

​È una lettura breve, tagliente e perfetta per chi ama l’intelligenza caustica britannica.

L’appartamento vuoto diventa un palcoscenico vuoto, e i Ransome, che di solito si muovono tra le quinte rassicuranti dei loro averi, si ritrovano, come suggerisce il titolo, nudi e crudi.

​Il genio di Bennett sta nell’esaminare le loro diverse reazioni in ciò che accade:

  • ​Maurice: La perdita del possesso è per lui una castrazione morale. Si sente sin da subito perso, svuotato, come se gli avessero rubato l’anima! Egli si aggrappa in modo maniacale al concetto di proprietà diventando quasi ossessivo. La sua identità era interamente costruita sulle sue cose. Senza di esse, Maurice non è più nulla… come se ora non esistesse più!
  • ​Rosemary: In modo inatteso reagisce in modo costruttivo, la sventura si rivela una catarsi. Il furto le strappa via non solo i mobili, ma anche il pesante velo delle abitudini. Il vuoto la libera. Lei, la donna che viveva nell’ombra degli oggetti di Maurice, inizia a riscoprire una leggerezza e una duttilità che la portano a un’evoluzione inaspettata. Rosemary inizia la sua rinascita!

​Il racconto è permeato dall’inconfondibile humour acido di Bennett. Le interazioni con la polizia inetta, i vicini pettegoli e gli ineffabili visitatori che irrompono nella storia, sono un continuo di scambi dialogici brillanti che mescolano il riso alla perfidia.

Nudi e crudi è un testo breve, brevissimo, ma ogni pagina è densa di significato. Ci costringe a confrontare la nostra vita con quella dei Ransome: quanto siamo dipendenti dai nostri “vestiti” materiali? E cosa succederebbe se, per assurdo, dovessimo ricominciare da zero? Il finale, inaspettato e quasi surreale, chiude il cerchio su questa esilarante ma malinconica riflessione.

​🎯 Consigliato a…

​Coloro che non hanno paura di incorrere in una satira sociale più profonda del semplice divertimento. È un testo perfetto per chi ama la critica elegante e l’introspezione psicologica, mascherate da semplice commedia da camera. C’è da riflettere ed è bello farlo con un sorriso!

Adoro Bennett e ve lo consiglio!

Roberta Salis

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