Dieci piccoli indiani e non rimase nessuno

Autrice: Agatha Christie

Traduttore: Lorenzo Flabbi

Edito da Oscar Mondadori

Pubblicato nel febbraio 2020

Pag. 207

 

 

DESCRIZIONE DEL LIBRO

Una casa misteriosa su un’isola deserta, lontana dal resto del mondo. Dieci persone che non si sono mai incontrate prima, accomunate solo dal fatto di avere tutte un inquietante passato e riunite da una serie inspiegabile di inviti. Un ospite misterioso che non si fa mai vedere. E un’assurda filastrocca per bambini che ritorna ossessivamente, scandendo implacabile una successione di omicidi. Dieci piccoli indiani (1939) è il capolavoro di Agatha Christie e una delle vette del romanzo di suspense. «ll libro, nato da una lunga fase di elaborazione, mi riempì di soddisfazione. Era chiaro, lineare e al tempo stesso sconcertante» raccontò la Christie nella sua autobiografia, ricordando la laboriosa genesi del suo romanzo più letto e più amato, con più adattamenti per il teatro, il cinema e la televisione, che qui torna in una nuova traduzione.

 

 

RECENSIONE

“Dieci piccoli soldati vanno a cena chissà dove.
Ecco, uno si è strozzato, così son rimasti in nove.

Nove piccoli soldati si alzan tardi e van di sotto.
Uno non si sveglia più, non ne restano che otto.

Otto piccoli soldati van nel Devon per due orette.
Uno dice «Resto qui!» e abbandona gli altri sette.

Sette piccoli soldati spaccan legna e non saprei
come uno si è affettato, però son rimasti in sei.

Quei sei piccoli soldati fanno a gara a chi delinque.
Uno un’ape se lo punge, son rimasti gli altri cinque.

Cinque piccoli soldati che denunciano un misfatto.
Uno resta in tribunale e da allora sono quattro.

Quattro piccoli soldati stanno al mare fino a che
uno prende un grosso granchio e ne restan solo tre.

Van tre piccoli soldati allo zoo, tra un panda e un bue.
Uno abbraccia l’orso bianco, l’han scampata gli altri due.

Quei due piccoli soldati sotto il sole preso al molo
si son tanto bruciacchiati che ne resta ormai uno solo.

E quel piccolo soldato offuscato dal digiuno
a una corda s’è impiccato. Non ne resta più nessuno”.
(pag. 29-30)

 

Carissimi Amanti dei libri,

con il GdL #classicsinfriendship abbiamo letto il giallo di Agatha Christie “Dieci piccoli indiani e non rimase nessuno”. Una parola per definirlo? Geniale!

Un invito inspiegabile,

dieci perfetti sconosciuti,

un’isola deserta circondata dal mare e irraggiungibile durante le tempeste,

una casa enorme con dieci stanze ma nemmeno l’ombra del proprietario,

mister U. N. Owen…

La filastrocca presente in ogni stanza.

Un disco improvvisamente si aziona e scuote l’animo di ciascuno rivelando verità inconfessabili.

Davvero nessuno di loro è uno stinco di santo?

Non ci sono telefoni, non c’è una radio, non si riesce a comunicare con nessuno.

Una dopo l’altra spariscono le statuine… omicidio dopo omicidio.

Un conto alla rovescia che fa perdere il controllo.

Chi sarà il prossimo?

Chi può volere quel gioco macabro?

Tutti sospettano di tutti.

Ma c’è qualcuno innocente?

Nell’isola ci sono solo loro non c’è traccia di nessun’altra presenza.

Chi si salverà?

A me, il dubbio che fossi io la colpevole è venuto davvero!!! Scherzi a parte. Se non avete mai letto nulla della Christie, questo è un capolavoro assoluto da cui iniziare, non ve ne pentirete!

Credo sia uno dei gialli più coinvolgente che abbia letto, divorato in poche ore e capace di far percepire perfettamente lo stato d’animo dei protagonisti. Lo stress della situazione è palpabile… ciascuno sa di essere innocente e crede che chiunque degli altri sia colpevole, nessuno è insospettabile nemmeno il padrone di casa che nessuno conosce ma da cui hanno ricevuto quello strano invito per partecipare a quella sorta di esperimento che li vede protagonisti come cavie chiuse in gabbia.

Ciascuno di loro capisce di essere una statuina che scompare quando meno se lo aspetta.

La tensione sale, occorre guardarsi le spalle da tutti e mantenere la calma.

Ma si può restare calmi sapendo che la prossima vittima potresti essere tu?

Ripeto ciò che ho scritto all’inizio: Geniale.

Dieci piccoli indiani non si può raccontare, bisogna leggerlo, bisogna viverlo con i protagonisti, bisogna cercare una via di fuga con loro, bisogna trovare il colpevole! Credete di farcela?

Coinvolgente, originale, fortemente incentrato sulla paura e sull’istinto di sopravvivenza, rivelatore degli stati d’animo umani nei momenti di incertezza… che dirvi di più? Che l’ho amato lo avete capito, non posso che consigliarvi di leggerlo!

Roberta Salis

 

 

 

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