Le nostre anime di notte

Autore: Kent Haruf

Traduttore: Fabio Cremonesi

Edito da Mondadori

Pubblicato nel maggio del 2024

Pag. 168

Genere: Narrativa contemporanea

DESCRIZIONE DEL LIBRO

In una serata di maggio come tante, a Holt, l’anziana vedova Addie Moore fa un’insolita proposta al suo vicino di casa Louis Waters: «Mi chiedevo se ti andrebbe qualche volta di venire a dormire da me». Non si tratta solo di condividere un letto, ma di «attraversare la notte» tenendosi per mano e parlando di ricordi e speranze. Una proposta così diretta appare scandalosa agli occhi dell’intera cittadina, e addirittura spregiudicata agli occhi dei parenti. Ma, mentre il mondo li guarda con sospetto, i due, che vivono ormai lontani dai propri figli e che spesso non hanno nessuno con cui scambiare due chiacchiere, trovano conforto l’uno nell’altra: insieme superano la solitudine che li avvolge («le notti sono la cosa peggiore non trovi?») e riescono a scoprire una nuova vitalità. “Le nostre anime di notte” (2015) – da cui è stato tratto l’omonimo film di Ritesh Batra nel 2017 – esplora con estrema delicatezza e affettuosa empatia la parte più intima e profonda dell’animo umano, la normalità di un’esistenza spesso imprevedibile ma mai priva di speranza. In questo romanzo uscito postumo Kent Haruf ci mostra la travolgente forza del cambiamento e le infinite possibilità di futuro che nascono dai rapporti umani, invitandoci a guardare avanti con coraggio e a liberarci dagli schemi delle convenzioni sociali.

RECENSIONE

“Mi chiedevo se ti andrebbe qualche volta di venire a dormire da me.

Cosa? In che senso?

Nel senso che siamo tutti e due soli. Ce ne stiamo per conto nostro per troppo tempo. Da anni. Io mi sento sola. Penso che anche tu lo sia. Mi chiedevo se ti andrebbe di venire a dormire da me, la notte. E parlare”.

Cara Anima Amica,

può un libro rubarci il cuore?

A me è successo con “Le nostre anime di notte” di Kent Haruf, uno dei libri più teneri e commoventi che abbia mai letto, una carezza per l’anima, un’ode alla vita, una coccola, un libro gentile e indimenticabile!

Questo libro si legge con calma, senza fretta.

C’è tanta dolcezza tra queste pagine ed il coraggio di chi ad un certo punto della vita comprende che si può vivere andando oltre ogni pregiudizio, qui si trova la determinazione di chi desidera essere felice nonostante l’età…

 Chi l’ha detto che si può amare solo quando si è giovani?

Chi l’ha detto che per vivere occorre seguire gli schemi dettati dalla società?

Quando leggi questo libro ti rendi conto che tutte le preoccupazioni si placano e la calma torna a regnare nella vita e questo grazie anche agli splendidi protagonisti di questo romanzo. Due protagonisti capaci di andare oltre tutte le ristrettezze mentali di una piccola cittadina americana, Holt.

“E poi ci fu il giorno in cui Addie Moore fece visita a Louis Waters. Era una sera di maggio, appena prima che facesse buio”.

Inizia così “Le nostre anime di notte”, con questa frase che dice abbastanza, ma non tutto… ciò a cui si va incontro sarà un romanzo indimenticabile e pieno di umanità.

Addie Moore e Louis Waters,

2 persone ormai anziane,

entrambi vedovi,

entrambi con vite segnate dalla solitudine,

entrambi con una ricchezza d’animo tutta da esplorare e fatta di problemi, dubbi, paure, domande… come ogni essere umano.

Dalla semplice domanda di Addie a Louis di andare da lei per farsi compagnia la notte inizia una narrazione che sembra quasi prenderci per mano per regalarci la preziosità di un’esperienza lontana dal nostro modo di vivere, lontana dai giudizi e che si compone di tenerezza, ascolto e rispetto.

L’unico scopo che ha in mente Addie nei confronti di Louis è quello di parlare per vivere la notte in compagnia e non in solitudine come da troppi anni si ritrovano a vivere… e Louis rimane piacevolmente spiazzato, ma non rifiuta.

“Non so. Quando vorresti cominciare?

Quando vuoi. Ammesso che tu ne abbia voglia, rispose lei. Questa settimana.

Dammi un po’ di tempo per pensarci.

Va bene. Ma chiamami prima, se e quando deciderai di venire. Così saprò che ti devo aspettare.

D’accordo.

Spero proprio di sentirti.

E se poi russo?

Vorrà dire che russi, oppure imparerai a non farlo.

Louis scoppiò a ridere”.

La solitudine che porta all’isolamento è un mostro che spesso compare nella vita di chi resta senza legami affettivi importanti e questo succede soprattutto con l’avanzare degli anni…

Ma Addie e Louis decidono di sconfiggere la solitudine affrontandola insieme, con il desiderio di parlare, di raccontarsi, di regalarsi un ascolto attento che rasserena i loro animi fino a farli addormentare l’uno accanto all’altra come due amici, due fratelli, due persone che vogliono proteggersi dal mondo e soprattutto dai malpensanti.

Non c’è nessun secondo fine tra loro, solo la voglia di superare insieme la notte e di rendere più vivibile le incertezze, le paure, rivivere i loro ricordi belli e brutti, alimentare le speranze.

Questo libro ha delle parole bellissime. Pensate. Curate. Lenitive.

Gli incontri notturni tra Addie e Louis, i loro dialoghi, la loro semplicità e la reciproca tenerezza sono stati per me una sorta di terapia da leggere e interiorizzare… i loro incontri vanno al di là delle loro parole, sono un’accoglienza reciproca fatta con l’anima. Indescrivibile la sensazione di profondità che ho percepito!

Una cosa è certa, a me queste pagine hanno commosso.

Nel buio della notte si raccontano svelando le luci e le ombre delle loro vite non sempre felici, non sempre riuscite proprio come le nostre vite dove si cerca sempre di fare del proprio meglio ma spesso non tutto si svolge come vorremmo.

Ad un certo punto la relazione tra Addie e Louis viene a galla e iniziano a circolare le voci di chi non capisce, di chi è malizioso o semplicemente vive aspettando che gli altri inciampino per poter puntare il dito…

Cosa succederà tra Addie e Louis?

Riusciranno ad essere più forti di coloro che li giudicheranno senza sapere, senza conoscere le loro anime?

Ve lo lascio scoprire con la convinzione che questo libro sarà una carezza per ciascuno di voi… Io credo di averlo proprio letto quando più ne avevo bisogno.

C’è molta intimità e serenità tra le pagine di questo libro.

Il linguaggio è semplice, minimalista, coinvolgente. Spesso manca la punteggiatura e questo può piacere o non piacere a seconda dei gusti. A me non ha creato nessun problema.

Ho amato la delicatezza di questo libro e sarà tra quelli che rileggerò con piacere.

Sì, te lo consiglio sperando che possa amarlo come ho fatto io.

Roberta Salis

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Commenti

Una risposta a “Le nostre anime di notte”

  1. Avatar Silvana Collovà
    Silvana Collovà

    Cara Roberta, le parole che hai scelto per presentare questo libro mi hanno convinta! Lo prenderò! Se posso, ti consiglio anch’io di leggere, su questo argomento, “Terzo tempo” di Lidia Ravera. Buona serata e grazie! Un abbraccio!

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