Carissimi Amanti dei libri,
vi presento il volume della #emseitalia dedicato a Nerone… Conoscete la sua storia?
Nerone divenne imperatore all’età di 17 anni, dopo che sua madre, Agrippina, una donna astuta, assetata di potere ed esageratamente presente nella vita del figlio, avvelenò l’imperatore Claudio. Fu il quinto imperatore romano.
Agrippina non voleva che il figlio di Claudio, Britannico, prendesse il posto di Nerone visto che nacque prima del matrimonio con l’imperatore. Agrippina aveva un animo capace di manipolare chiunque incontrasse, sposò Claudio dopo essersi sbarazzata di Messalina e affidò alla sapienza e alla guida di Seneca e Burro, il suo amato figlio Nerone.
Nerone crebbe come un ragazzo colto che amava la poesia, l’arte e la musica. La madre gli impose il fidanzamento con Ottavia, ma non ne fu felice, lui amava un’altra donna che però non era di nobili origini.
Dopo i primi anni di pace e prosperità dell’impero di Nerone, le cose cambiarono…
Si innamora di Poppea e sotto la sua influenza inizia a cambiare atteggiamento. Stanco della madre e del modo assillante di fare pressioni sulla sua vita, Nerone cerca di ucciderla simulando un incidente in mare. Naturalmente lui è il mandante ma non si sporcherà le mani!
La madre, Agrippina, si salva e sospetta che il figlio la volesse morta, ma non fa nulla per destare sospetti nel figlio.
Dopo la morte del fedele Burro, fu affiancato da Tigellino che aveva una personalità senza scrupoli e poco propensa a mediare.
Con la morte, prima della figlia e poi di Poppea, Nerone inizia la discesa verso gli inferi… è un duro colpo che psicologicamente lo segna indelebilmente.
Nerone è noto per il famoso incendio che scoppiò e devastò Roma, da sempre viene accusato di essere colui che lo ha appiccato… in realtà, quando le fiamme divamparono lui non si trovava in città e pare che le fiamme si siano originate da una delle tante taverne che popolavano le strade di Roma nella zona del Circo Massimo.
Per dimostrare la sua innocenza nell’incendio accusò i cristiani…
Lui si prodigò ad aiutare personalmente e a far aiutare la gente, dunque non poteva essere il colpevole.
Roma fu quasi completamente distrutta e lui si prodigò nel cercare di ricostruirla per riportarla al suo splendore…
Si adoperò con i migliori architetti e senza badare a spese per costruire la domus aurea, una costruzione immensa, un gioiello architettonico mai visto prima…
Dopo i primi anni di governo era manifesto il suo odio per il Senato e del Senato nei suoi confronti mentre il popolo lo amava e lo sosteneva. Si suicidò abbandonato da tutti coloro che prima lo sostenevano perché sapeva che se lo avessero catturato lo avrebbero trucidato.
Non aveva particolari problemi psichici ma non si fece scrupoli ad essere il mandante di molti omicidi, in famiglia e tra coloro che non lo appoggiavano o lo deridevano. Era un megalomane narcisista, si sentiva al di sopra degli altri, voleva dimostrare le sue doti, essere adorato da tutti ma non era uno psicopatico perché sapeva provare amore e il rapporto con Poppea lo rivela chiaramente.
Un personaggio ambiguo, viziato, incapace di prendersi le responsabilità delle sue azioni… non si sporcava le mani direttamente ma fu il mandante di numerosi omicidi come se volesse esercitare il suo diritto di vita e di morte su tutti: lui era l’imperatore e tutti dovevano riconoscere la sua superiorità!
Ho trovato questa lettura meno cruenta rispetto a quelle di altri personaggi di questa collana, la consiglio agli amanti del genere #thriller e #crime e agli amanti della #criminologia!
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Roberta Salis
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