Il lato oscuro dei social network

Autrice: Serena Mazzini

Edito da Rizzoli

Pubblicato nel marzo del 2025

Pag. 240

Genere: Saggio

DESCRIZIONE DEL LIBRO

«All’origine di Internet c’era un’idea, o forse un’illusione: creare un ambiente sempre più ampio in cui gli utenti potessero comunicare tra loro, svolgendo un ruolo attivo nella produzione e nel consumo di contenuti […] ogni piccolo progresso aveva lo scopo di fornire uno spazio di discussione sempre più ampio e stratificato.» Con la nascita dei social network, che hanno trasformato la visibilità in una competizione continua, il confine tra pubblico e privato si è assottigliato, e siamo finiti in un sistema che premia il contenuto più estremo, amplifica le emozioni più forti e ci spinge a condividere sempre di più, sempre più in fretta. Dietro quegli schermi luminosi che catturano la nostra attenzione si nasconde un fondale oscuro, ansioso di inghiottirci. Non è informazione, ma manipolazione. Non è libertà, ma seduzione e assoggettamento. Questo libro è la confessione di una professionista della comunicazione digitale che ha visto da vicino come funziona il gioco, e vuole svelarne i meccanismi nascosti. È anche un viaggio nella cruda realtà dei social network per ripensare il nostro rapporto con essi, per immaginare insieme un futuro in cui la tecnologia sia al servizio delle persone e non del marketing o di interessi inconfessabili. Casi esemplari mostrano con chiarezza la distorsione di questo sistema: dalla sovraesposizione mediatica dei bambini Ferragnez a Ruby Franke, star dei family vlogging condannata per maltrattamenti sui suoi bambini, fino a MrBeast, un mercante di emozioni diventato miliardario grazie a un intrattenimento costruito sulla beneficenza. E poi ci sono genitori che trasformano i figli in star per trarne popolarità e profitto, i malati che tramutano la sofferenza in trend, i pedopornografi che sfruttano immagini nate per tutt’altri scopi, e i tecnocrati capaci di influenzare le decisioni politiche globali con il loro potere digitale. Se non ci opponiamo, non siamo solo vittime, ma complici. È ora di costruire, insieme, la lotta per la liberazione dai social.

RECENSIONE

“Siamo abituati ai social network come a semplici spazi di espressione e intrattenimento che ci consentono di connetterci con altre persone, di condividere contenuti, di informarci o ispirarci. Scorriamo le immagini e i video che riempiono il nostro feed in ogni momento di noia, prima di dormire, nel buio dei nostri letti, mentre cuciniamo, nel tragitto da casa al lavoro. È un gesto ormai diventato istintivo. I social sembrano degli innocui riempitivi, non è vero? Ma se non fosse esattamente così?”.

Carissima Anima Amante dei libri,

i social network sono la tua principale fonte di intrattenimento e di divertimento?

Li usi per rilassarti? Per staccare dopo una giornata difficile?

Li usi per stare al passo con le mode?

Li usi per cercare le novità di quel brand che crea prodotti da far invidia a tutti perché pochi possono permetterseli?

Non puoi perderti una notifica o nessun video di quel personaggio particolare?

Credi davvero di poterne fare a meno o, forse, non ti rendi conto di esserne dipendente?

E quante volte il tuo umore subisce variazioni dopo aver scrollato decine di video? Magari ti rendi conto che non hai nemmeno riposato come credevi…

Scusa per le domande a bruciapelo, ma sono le stesse che ho fatto a me stessa alla fine del libro… ed ora ti dirò perché.

Appena è uscito il libro di Serena Mazzini “Il lato oscuro dei social network” non ho avuto nessun dubbio: dovevo acquistarlo e leggerlo subito. Così è stato!

In un periodo storico caotico e privo di valori come il nostro è assolutamente necessaria una guida che ci mostri il mondo dei social così com’è, senza sconti, senza paura di evidenziarne le trappole e le criticità per tutti.

Soprattutto per i più giovani che passano le loro ore libere con la testa sui video scrollando ed emulando qualsiasi cosa vedano.

Credo che sia un saggio utile e illuminante sia per chi, come me, vive i social molto assiduamente sia per chi è meno “social” e vuole comprendere meglio come funzionano e soprattutto cosa si nasconde dietro piattaforme come Facebook, Instagram, Tik Tok e altre in cui convergono decine di milioni di utenti.

Stare sui social sembra innocuo. Non lo è. Tutti siamo influenzabili e non poco.

Tutti i social vengono promossi come promotori delle relazioni, di scambi, come fonte di intrattenimento… eppure dietro a tante parole vi è un aspetto da non sottovalutare: la manipolazione che passa dietro certi contenuti, il continuo influenzarci con il marketing spingendoci a comprare cose assolutamente superflue e spesso inutili… solo perché quel prodotto lo hanno tutti.

Non siamo solo influenzati negli acquisti ma anche nel nostro modo di comportarci, infatti, sono molti gli slogan che sono diventati un tormentone anche nel loro linguaggio comune… Ad esempio le parole: “Subbbbbito”, “Fattttobbbene”, “Con mollica o senza”, oppure, “Hi guys” di alcuni personaggi che influenzano le masse e accolgono il consenso di tantissime persone. Lungi da me giudicare, ovviamente!

I temi trattati nel libro sono vari e tutti importanti da conoscere.

Sono menzionati esempi, che più o meno tutti conosciamo, di persone che hanno creato attorno a sé o alla propria famiglia dei casi mediatici come i Ferragnez, che per anni hanno condiviso tutto della loro quotidianità, anche i momenti più intimi e delicati come la nascita dei figli o la malattia di Fedez… O come il caso di Ruby Franke con il suo vlog dove documentava la sua vita con sei figli. Peccato che queste vite siano sempre e solo una facciata e mai la realtà, lo abbiamo visto in questi ultimi anni!

Molto spesso queste influencer trattate come dee poi crollano insieme al loro castello.

Il desiderio di visibilità porta a mostrare vite inesistenti, spesso costruite a tavolino e a nascondere realtà ben diverse… ma cosa volete, oggi, pur di monetizzare la gente è disposta a mostrare anche ciò che dovrebbe essere custodito o ciò che il buonsenso eviterebbe di mostrare…

Anche qui ci sarebbero mille esempi di personaggi discutibili.

Uno degli aspetti che Serena Mazzini evidenzia, e che fa paura, è il fenomeno dello sharenting.

Sharenting è una crasi che unisce il termine “sharing” = condividere, unito al termine “parenting” = genitorialità e consiste nel mostrare contenuti dove i bambini sono i protagonisti per poter ottenere visualizzazioni e monetizzare.

Dunque si sfrutta l’immagine dei bambini per cercare di diventare virali.

Se prima erano sullo sfondo quando si parlava nei vari vlog su Youtube, TikTok e Instagram di genitorialità, oggi sono proprio in prima linea, davanti all’obbiettivo e spesso sfruttati dai genitori dove le tutte i vedeo sono costruiti e le scene studiate a tavolino.

I bambini devono recitare un copione preciso che serve a intrattenere la gente che scrolla sui social e che aspetta l’ennesimo nuovo contenuto di determinate famiglie.

Infatti, ci sono alcune famiglie italiane che ogni giorno “sfornano” video per i loro follower e spesso sfruttano la loro visibilità per collaborazioni con brand in vista… insomma, il marketing è ovunque! Eppure è risaputo che i minorenni non dovrebbero essere mostrati continuamente sul web… I pericoli sono sempre in agguato e le loro immagini potrebbero finire tra le mani di persone senza scrupoli a caccia di piccole prede.

Il libro è scritto in modo chiaro e gli esempi ci aiutano ad entrare pienamente nel mondo dei social. Serena Mazzini è stata esauriente nell’esporre tutto ciò che ogni giorno passa davanti ai nostri occhi e ci è d’aiuto nel dare un nome ad ogni fenomeno… anche a quelli che apparentemente sembrano a fin di bene o innocui; è il caso di coloro che hanno costruito un business enorme con il loro fare beneficenza… sì, proprio quei video che strappano il cuore per la commozione sono costruiti a tavolino. Triste, no?

Sono tanti gli argomenti trattati in maniera esauriente nel libro, non perdetelo, regalatevelo senza esitazioni.

Personalmente, già da tempo mi interrogo se abbia senso dedicare tempo ai social network.

Mi rendo conto che con la lettura di questo libro ho trovato la risposta alle mie domande. In fondo, il 90% dei social è inutile e mi fa perdere tanto tempo per cui… mi dedico ai libri cercando di regalare con il massimo del mio impegno delle opinioni oneste su ciò che leggo e il resto non mi interessa. Preferisco trascorrere il mio tempo libero sui libri che farmi riempire di parole e contenuti inutili la mente.

Amo i social, ma sto scegliendo di dosare il mio tempo da dedicare loro.

E nell’uso che faccio cerco sempre e solo di portare parole cariche di significato.

Credetemi, non vale la pena farsi manipolare dai social! Usiamo la testa.

Impariamo a custodire la nostra salute mentale e a custodire quella dei più giovani che si espongono a troppi contenuti spazzatura senza che li sappiano capire o filtrare attraverso l’esperienza.

Inutile dire che consiglio a tutti la lettura di questo libro.

Questo è un libro che tutti dovremmo avere a casa.

Questo è un libro che nessuno dovrebbe ignorare!

Siamo tutti creator e utenti che usano i social quotidianamente, non facciamo finta che non ci siano pericoli o contenuti tossici… siamo noi che alimentiamo questo mondo con le nostre visualizzazioni, facciamoci caso.

In modo particolare invito genitori, insegnanti ed educatori a leggerlo per poter aiutare i ragazzi che vivono immersi nelle dinamiche malate dei social. Aiutiamoli a discernere come usare il loro tempo e a cosa dare importanza in mezzo a tanta spazzatura di video che non arricchiscono in nessun modo.

Faccio i miei complimenti all’autrice per la competenza e la chiarezza con cui ha trattato questi argomenti!

Roberta Salis

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