I quaderni botanici di Madame Lucie

Autrice: Mélissa Da Costa

Traduttrice: Elena Cappellini

Edito da Rizzoli

Pubblicato il 14 giugno del 2022

Pag. 296

DESCRIZIONE DEL LIBRO

Fuori è estate, un luminoso e insopportabile luglio, ma per Amande Luzin la casa che ha preso in affitto nella campagna francese dell’Auvergne è un rifugio: finestre sbarrate, buio e silenzio. Lontana da tutto e tutti è qui che ha deciso di ritirarsi dopo la morte improvvisa del marito e della bambina che portava in grembo, intende vivere senza aprire mai le imposte, senza l’interferenza della luce. Una vita che scorre sempre uguale finché, un giorno, non trova alcuni appunti lasciati dalla vecchia proprietaria di casa, Madame Lucie: indicazioni semplici ma estremamente dettagliate per la cura del giardino. Amande ha trent’anni, è una donna di città, non ha mai indossato un paio di stivali di gomma, eppure è attratta da quelle istruzioni e prova a prendersi di nuovo cura di qualcosa, ad andare all’esterno. Dal primo seme piantato spunta un germoglio, e così nella vita di Amande, in una palude di dolore, sboccia una piccola promessa di futuro. Un romanzo sul dolore dai toni lievi e delicati, una storia di rinascita grazie alla forza della natura, un libro commovente e pieno di speranza.

RECENSIONE

Tra le splendide scoperte letterarie fatte quest’anno c’è un libro che mi è rimasto nell’anima e oggi voglio parlarvene. Attenzione! Potreste innamorarvi perdutamente di queste pagine.

Questo libro è profondamente delicato.

Una carezza nel dolore.

Una luce nel buio della vita.

Un fiore che colora i momenti di sconforto.

“I quaderni botanici di Madame Lucie” Mélissa Da Costa per me è  un romanzo profondamente reale, mi ha scosso tantissimo e ha riacceso in me tanti ricordi.

Questa è la storia di un dolore che travolge.

Una di quelle tragedie inaspettate che spezza il fiato e toglie ogni forza.

Il battito del cuore si ferma improvvisamente… come se non riuscisse più a trovare il suo ritmo. Sì, perché a volte la vita ci spezza e rimettersi in piedi non è più la priorità, non si hanno le forze quando si perde il senso della propria esistenza.

Questa è la storia della giovane Amande.

Amande è una giovane donna francese sposata con Benjamin e in attesa della loro prima bambina. La loro è una vita semplice supportata soprattutto dall’amore e dalla vicinanza della famiglia di Benjamin. Sono una coppia innamorata, affiatata, piena di progetti per il futuro.

Quanto è bello quando una famiglia viene benedetta dall’arrivo di una nuova vita.

Quante cose passano per la testa e il cuore è pieno.

Si vorrebbe accogliere la piccola creatura in modo perfetto perché non le manchi nulla e si senta da subito circondata d’amore…

Non sempre, però, le favole hanno un lieto fine.

Il 21 giugno la polizia comunica ad Amande che Benjamin è rimasto vittima di un incidente stradale con la sua moto ed è deceduto.

Il mondo si ferma.

Il fiato si spezza.

Benjamin doveva tornare subito.

Benjamin non tornerà più.

Il dolore di Amande è indescrivibile.

Troppo forte da contenere.

Troppo acuto per non essere ascoltato.

Troppo.

Amande sta male.

Qualcosa con la sua bimba non va.

Non può nascere ora.

È solo al settimo mese di gravidanza, deve calmarsi.

Deve calmarsi…

Deve…

Nasce la piccola Manon. La bimba è prematura. Non sopravvive.

Amande nel giro di poco si trova davanti all’illogicità della vita: la morte dell’amore della sua vita e la morte della loro bambina.

Troppo dolore per una persona sola.

Che senso ha dunque la vita ora che non ha più le persone che ama?

Amande decide di prendere una lunga aspettativa non retribuita dal lavoro e lascia tutto per trasferirsi nella campagna francese. Sceglie una casa immersa nella natura, isolata, silenziosa, un luogo dove rifugiarsi… forse credendo di lasciare indietro il proprio dolore.

Ogni lutto ci mette in ginocchio.

Ogni lutto ci cambia.

Eppure, ci sono lutti che fanno svanire qualunque desiderio, persino la voglia di vivere.

La natura, il silenzio, la solitudine e quelle strane annotazioni sui calendari lasciati dalla vecchia proprietaria accenderanno una scintilla di speranza nella vita di Amande.

Perché c’è sempre qualcosa che la vita ci regala dopo averci tolto tanto, tutto.

Sarà impossibile non empatizzare con Amande.

Il suo dolore diventerà il tuo.

Il suo respiro appesantito dall’angoscia, da quel dolore che annienta, la sua fragilità… le sentirai dentro, ti scaveranno l’anima, ti rapiranno e ti distoglieranno da qualunque cosa reale. Vivrai tutto con lei. Mentre leggi sarai una sola cosa con lei… sperando che trovi la forza di rialzarsi, di aprire le finestre, di cercare la luce!

Questo romanzo profuma di vita.

Regala speranza.

Segna e insegna che da qualunque lutto si può rinascere.

Lentamente.

Regalandosi tempo, silenzio, accogliendosi così come si è.

Nulla cancellerà dalla nostra memoria, dalla nostra carne, dal nostro essere l’amore di chi abbiamo perduto…

Tutto nella vita ci condurrà sempre a chi non cammina più accanto a noi…

Ma ad un certo punto anche il dolore si trasforma in farfalla regalandoci la capacità di sollevare lo sguardo e di credere di poter ricominciare!

Il lutto annienta.

Dal lutto si può rinascere perché la vita continua e a volte riesce a sorprenderci ancora.

Tra queste pagine assisteremo alla rinascita di Amande, ma vivremo anche le conseguenze del dolore nella famiglia di Benjamin… perché a voler essere forti, a volte, ci si spezza…

Per tutti la natura troverà il modo di regalare nuovi motivi di vita…

Il lavoro nell’orto, lo sbocciare dei fiori, raccogliere i frutti da un albero, costruire un tavolo o un’altalena…

Vedere la maestria della natura regalare emozioni mai sperimentate grazie al sole, all’acqua, alle cure delicate… e Amande in quello scenario sarà un fiore tra i fiori che troverà la strada per sbocciare ancora alla vita.

“I quaderni botanici di Madame Lucie” tocca i temi del lutto e della rinascita con estrema delicatezza, non fa sconti, non mette miele dove tutto è sale… non nasconde l’oblio che porta la perdita di una persona amata.

È un romanzo che dal buio coglie come lentamente si possa rinascere attraverso i gesti più semplici come aprire una finestra, fare due chiacchere con una persona amica, preparare una torta, improvvisare una cena in giardino: piccole cose, piccoli passi che aiutano a ritrovare se stessi e a riscoprire che la vita ha sempre una seconda opportunità da regalare.

Da queste pagine non si esce come prima.

Ti cambia, ti scuote, ti apre gli occhi, ti riempie il cuore di speranza.

Per me è stato un regalo leggerlo.

Quanto ho amato questo libro!

Ho pianto, ho riso, ho sofferto e mi sono emozionata.

Vale sempre la pena vivere: la speranza è sempre dietro l’angolo, in quelle piccole cose che spesso ignoriamo.

Che meraviglia questo libro e che meraviglia la vita che sa sempre prenderci per mano!

Consigliato di cuore. Da leggere e rileggere.

Roberta Salis

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