Autore: Leonardo Sciascia
Edito da Adelphi
Pubblicato nel gennaio del 1990
Pag. 66
DESCRIZIONE DEL LIBRO
“Una storia semplice” è una storia complicatissima, un giallo siciliano, con sfondo di mafia e droga. Eppure mai – ed è un vero tour de force – l’autore si trova costretto a nominare sia l’una sia l’altra parola. Tutto comincia con una telefonata alla polizia, con un messaggio troncato, con un apparente suicidio. E subito, come se assistessimo alla crescita accelerata di un fiore, la storia si espande, si dilata, si aggroviglia, senza lasciarci neppure l’opportunità di riflettere. Davanti alla proliferazione dei fatti, non solo noi lettori ma anche l’unico personaggio che nel romanzo ricerca la verità, un brigadiere, siamo chiamati a far agire nel tempo minimo i nostri riflessi – un tempo che può ridursi, come in una memorabile scena del romanzo, a una frazione di secondo. È forse questo l’estremo azzardo concesso a chi vuole “ancora una volta scandagliare scrupolosamente le possibilità che forse ancora restano alla giustizia”.
RECENSIONE
Carissimi Amanti dei libri,
oggi vi presento un giallo-poliziesco tutto italiano creato dalla maestria di Leonardo Sciascia, uno degli autori più importanti del nostro Paese, un autore che come tanti altri si è schierato per combattere la mafia attraverso la letteratura. Ma perché proprio con la letteratura? Perché quando si parla di mafia bisogna pensarla come un fattore culturale che deforma la vita e il sapere e occorre combatterla con parole che narrino una storia diversa e che diffonda valori diversi.
Il libro di cui vi parlo è “Una storia semplice” e… non lasciatevi ingannare dal titolo perché di semplice non c’è nulla in questa vicenda narrata, anzi…
Il romanzo inizia in un modo insolito, una telefonata. È il 18 marzo, vigilia della festa di San Giuseppe, la chiamata viene effettuata da Giorgio Roccella, un ex diplomatico italiano che chiede di parlare con il questore. Pare una questione urgente. Nella sua abitazione ha trovato una cosa e necessita che si vada da lui il prima possibile.
Il commissario che stava per uscire pensa sia uno scherzo. La casa del sig. Roccella è abbandonata da tempo e non si sa nemmeno se sia vivo. Il brigadiere si offre di andare a controllare ma il commissario gli dice che può andare l’indomani.
Il sig. Roccella muore. Il brigadiere e gli agenti che si recano presso il suo villino il giorno dopo lo trovano riverso sulla sua scrivania. Suic*dio? Forse.
Arrivano tutti… il medico, il giornalista, il fotografo, il procuratore e anche il questore che subito crede si tratti di un suic*dio e quando il brigadiere prova a parlare, viene zittito.
…E in una sorta di battibecco per capire se si tratti di suic*dio oppure di omic*dio la scena cambia e coinvolge chi non vi aspettereste mai…
Una storia semplice è un libro complicato. Non vi aspetterete ciò che accade. Non ve lo immaginate. Ci sono cose dette, dette velatamente e non dette che richiamano anche l’omertà…
Sciascia è geniale! Non so se indovinerete la fine, vi sfido a provarci!
Una storia semplice è un romanzo che parla di mafia, di criminalità organizzata e prende spunto da un fatto realmente accaduto: il furto di un quadro di Caravaggio.
E sì, tutto potrebbe concludersi dischiarando che si tratti di un suicidio, in fondo sarebbe un caso risolto… ma lo scopo di Sciascia è quello di fa comprendere che la mafia non è un fattore solo siciliano ma si estende per tutto lo stivale, coinvolge anche quelle istituzioni che dovrebbero fare giustizia… Lui narra con ironia, sembra un banale racconto ma racconta una realtà che ben conosciamo, che sentiamo nei telegiornali e che forse vediamo nella quotidianità ovunque nel nostro Paese. Molto attuale e sicuramente un libro cha dà molti spunti di riflessione e di lettura della realtà!
Roberta Salis
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