
Autore: Antonio Chirico
Edito da Castelvecchi Editore
Pubblicato il 22 aprile 2024
Pag. 145
DESCRIZIONE DEL LIBRO
Che cosa si è disposti a fare per un congiunto colpito dal tumore? Qui non si tratta di affrontare un intervento salvavita o un viaggio della speranza, ma di sottostare o meno alla truffa di un oncologo per lasciare all’ammalato l’illusione che si stia tentando il tutto per tutto. Difatti, la diagnosi non lascia scampo. Cosa scegliere: smascherare il raggiro o farsi gabbare per amore fraterno? Una storia in cui la tragicità legata alla fine di una vita s’intreccia con il rapporto dell’uomo con il denaro. Un dramma nel dramma. Riaffiorano i momenti salienti di leggerezza e di tensione della famiglia. Tornano a galla pregi e difetti di ciascuno. Questi ultimi rischieranno di predominare ed esplodere proprio nel momento cruciale. Tutto quel che sta accadendo intorno al malato non è opportuno che arrivi alle sue orecchie, ma quest’esigenza prevarrà?
RECENSIONE
“La morte di un fratello coglie di sorpresa e fa sentire
precaria anche la propria esistenza,
perché un fratello nell’immaginario è immortale”.
Carissimi Amanti dei libri,
oggi vi parlo di un libro che mi ha particolarmente colpito per l’argomento trattato, per la serietà, l’umanità e la delicatezza delle parole scelte per narrare le pagine del romanzo.
“Chi non ama il proprio fratello” di Antonio Chirico è più di un “semplice” romanzo, in maniera a volte scarna, a volte passionale, ma senza dubbio molto realistica ci catapulta nel mondo della malattia.
Quella inaspettata.
Quella che fa aggrappare a qualunque cosa.
Quella che non lascia scampo.
Quella che rivela l’abisso in cui può sprofondare l’anima.
Quella che rivela luci e ombre di coloro che vi si ritrovano coinvolti.
Quella che vive di speranze e amare verità.
Perché è nei momenti più bui che la natura umana si rivela e spesso in modo inaspettato facendo emergere l’oscurità e l’egoismo; l’autore è bravo a coglierne le sfumature più sottili… soprattutto quelle più infide, quelle tendenti al parossismo o, peggio ancora, al velato menefreghismo.
Protagonista del romanzo è una famiglia del sud, la famiglia Preti, una famiglia come tante, unita, dove la solidarietà e il supporto non mancano. Una di quelle famiglie con la chat dei fratelli sempre attiva perché Placido, Furio e Francesco nonostante il loro essere caratterialmente diversi si vogliono bene e si sentono spesso, le condivisioni tra loro non mancano. Una famiglia dove i piccoli screzi non hanno mai minato l’unità…
Il romanzo è ambientato tra La Puglia e la Campania, tra Nardò e Napoli.
Il tranquillo scorrere delle loro vite viene interrotto da una telefonata.
Infatti, una domenica, la madre dei tre fratelli chiama Francesco perché è preoccupata per quello strano mal di pancia che Placido gli ha confidato di avere.
“Che sarà mai?” pensa Francesco, d’altra parte, Placido, il loro fratellone è sempre stato la roccia di casa, quello che ha dato l’esempio a tutti. Sicuramente sarà una cosa passeggera che non merita troppi pensieri.
Già, le ultime parole famose.
Quel mal di pancia non sarà solo un problema passeggero.
Placido sta male. Placido verrà messo a dura prova. Placido rischia la vita.
I due fratelli, Furio e Francesco, affronteranno numerosi viaggi per sostenere Placido, per fare da tramite con la madre a cui cercano di non rivelare troppo della situazione per non farla morire prima del tempo.
Oltre alla malattia, la famiglia Preti si troverà sotto le grinfie di un medico senza scrupoli, di una truffa orchestrata per estorcere soldi ai familiari del paziente in un vortice manipolatorio che coinvolge soprattutto la moglie e il figlio di Placido. In fondo, quando qualcuno che amiamo sta male diventiamo troppo vulnerabili per accorgerci di chi ci sta raggirando…
Un oncologo darà speranza alla famiglia ma il conto da pagare sarà sempre più salato.
Cure su cure che si rivelano acqua fresca mentre le finanze della famiglia si assottigliano giorno dopo giorno.
Ma chi bada ai soldi in questi momenti? La famiglia Preti paga qualunque cifra venga richiesta pur di salvare Placido dagli artigli della morte.
Poi se si tratta di un fratello, un genitore o il coniuge la testa non sente ragioni e l’unica cosa che conta è salvare la vita della persona che amiamo. Si diventa disposti a fare o credere a qualunque cosa! Purtroppo però certe malattie non lasciano scampo.
Intanto i rapporti familiari rischiano di incrinarsi sempre di più.
A far saltare i nervi, a volte, è anche la sorella troppo credente…
Difficilmente chi sta accanto al malato riesce a darsi pace, anzi, ogni scintilla rischia di diventare un incendio in cui si rinfacciano frasi dette in passato, cose fatte o non fatte con cattiveria e con il veleno nel cuore. Tra parenti lo sconforto e la frustrazione sembrano accendere fuochi di guerra per ogni piccolezza.
Impossibile non restare coinvolti dal romanzo “Chi non ama il proprio fratello” sia psicologicamente che emotivamente. L’autore è bravissimo a dare voce a coloro che hanno vissuto e vivono questo dramma, coglie il dolore intimo nelle sue varie manifestazioni, tra le righe mette in luce la battaglia tra fede e medicina che si scatena in chiunque si ritrovi ad affrontare una battaglia così difficile. Rabbia, frustrazione, incredulità, sgomento… quanti sentimenti attraversano l’animo impotente di chi vede spegnersi una persona che si ama.
Una lettura che ho amato profondamente. Antonio Chirico sa essere maestro nelle parole e nell’umanità con cui dipinge armoniosamente il romanzo… la sua sensibilità commuove, è come un padre che amorevolmente racconta uno degli aspetti più dolorosi della vita, senza sconti ma con quel tatto che consola l’anima.
In un Paese dove sempre più spesso si parla dei casi di malasanità si mette in luce un aspetto sottovalutato: quello dei medici che credono di essere dio!
Un romanzo attuale.
Troppo.
Bella la scrittura, chiara e precisa, sempre attenta e delicata, profonda nel delineare il carattere dei personaggi… dove ciascuno di noi trova il suo posto come protagonista del romanzo, sì, perché ad un certo punto vi sembrerà di essere parte della famiglia.
Caldamente consigliato!
L’autore è stata una bellissima scoperta… davvero bravo, capace e gentile come poche persone.
Roberta Salis
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