
Autore: Gianstefano Foresti
Edito da Edizioni Effetto
Pubblicato nel dicembre del 2022
Pag. 400
DESCRIZIONE DEL LIBRO
La tranquillità di un piccolo paese della provincia bresciana viene stravolta da un omicidio inquietante e morboso, l’ultimo di una serie. Ed è quando l’Interpol si presenta alla porta del distretto di Polizia per reclamare informazioni su quel delitto, che l’ispettore capo Filippo Santacroce viene catapultato in una storia via via più tortuosa. Si tratta davvero di un killer seriale? L’unica certezza è che l’autore delle macabre opere comunica attraverso rompicapi e tatuaggi. Che anche lui si stia nascondendo da qualcuno? E soprattutto, perché vuole proteggere gli investigatori? Santacroce si troverà quindi proiettato in una storia al di là del tempo e dell’immaginario, il frutto di una programmazione ben precisa iniziata molto tempo prima. Le indagini apriranno squarci su una realtà terribile, una verità paradossale e inverosimile in cui la morte di povere donne è solo il mezzo per arrivare a qualcosa di molto più complesso. Per risolvere il caso, Santacroce non solo dovrà fare i conti con l’orrore, ma si troverà costretto a indagare su se stesso, sul suo passato e sulle insicurezze che lo attanagliano. E se questo fosse solo l’inizio?
RECENSIONE
Quando si parla di autori esordienti molti storcono il naso.
Sono certa che molti associano la parola esordiente al concetto di “poco capace” o “alle prime armi” per poter scrivere qualcosa di interessante… e quanto sbagliamo se pensiamo in questi termini.
Infatti, se leggeste “Il primo uccisore” di Gianstefano Foresti vi rendereste conto di quanta maestria e quanta capacità di intrattenere abitino il suo modo di narrare… ha talento, non si può negare! Nessuno direbbe che questo è la sua opera d’esordio.
L’ambientazione da lui scelta per il suo thriller fantascientifico è l’Italia, tra le pacifiche acque del lago d’Iseo dove la tranquillità e la bellezza sono da sempre una forte attrazione per chiunque desideri pace.
Proprio in questo piccolo angolo di paradiso la pace viene sconvolta da un omicidio inimmaginabile: inquietante e assurdo per le implicazioni che porterà con sé e che l’autore rivelerà man mano che si legge. Di certo sarà un caso totalmente inaspettato e una vera scossa per il comando di polizia e soprattutto per l’ispettore Santacroce che della voglia di tranquillità ha fatto la sua bandiera. In che senso? Beh, lui ha scelto appositamente di trasferirsi sulle rive del lago d’Iseo per stare in santa pace dato che la vita nella periferia della Capitale non era il massimo in questo senso. Tra l’altro è reduce da un divorzio e ha bisogno di ricominciare. Iseo è perfetta per iniziare una nuova vita. Peccato che quella telefonata rompa l’incantesimo della pace raggiunta.
Un omicidio? Sarà un caso isolato o un serial killer si aggira nella zona?
Sarà proprio Santacroce ad essere insignito dell’incarico di fare luce sull’accaduto e… ve lo dico subito: non aspettatevi la solita trama, qui non c’è nulla di lineare e la complessità intrecciata alla fantasia sarà un mix che vi accompagnerà lungo lo svolgersi dell’indagine. E avrete la sensazione di essere proprio lì sulla scena del crimine ad indagare con i protagonisti…
In una fabbrica abbandonata giace il cadavere di un uomo posto in una posizione inconsueta. L’uomo è posto seduto perché la luce illumini l’enorme tatuaggio che gli ricopre tutta la schiena mostrando un’opera d’arte che avrà molto da raccontare. Secondo l’ispettore Santacroce non è un caso che quel corpo senza vita sia stato posizionato in una maniera così bizzarra. Chi lo ha ucciso vuole inviare un messaggio.
La scena del crimine composta appositamente per creare giochi di luce ed ombre, specchi installati per permettere alla luce di illuminare dettagli determinanti… è stata disposta per nascondere un rompicapo senza precedenti.
Il caso che gli inquirenti si ritrovano ad affrontare non sarà semplice, per la complessità e per le implicazioni che comporta è necessario farsi coadiuvare dall’Interpol. Così, oltre a Santacroce troveremo coinvolti anche Marat e Paulette che con le loro competenze renderanno ancora più coinvolgente la ricerca della soluzione dell’enigma su cui stanno per imbattersi.
Il serial killer è un folle che intelligentemente imbastisce un piano macabro fuori dalle righe…
Quello su cui indagheranno non sarà un omicidio qualunque ma fa parte di un progetto diabolico che costringerà l’ispettore Santacroce a fare i conti con se stesso, con il suo passato e con una mente al di fuori della realtà…
L’autore costruisce una trama per nulla banale e con diversi piani narrativi che, a volte, non è semplice seguire ma è affascinante lasciarsi condurre e arrivare alla fine… e no, non sarà un finale scontato. Dovete proprio leggerlo!
Che altro dirvi? Questo libro è mix tra thriller e giallo poliziesco ma con elementi fantasy e fantascientifici, atmosfere noir e lievi sfumature gotiche… un mix interessante e che non avevo mai incontrato prima. Una cosa è certa, nonostante sia leggermente fuori dalla mia zona comfort negli elementi fantasy e fantascientifici, mi ha stupito e l’ho letto volentieri perché la scrittura è impeccabile!
Ah! Se siete amanti della musica, qui ci sono succulenti riferimenti che vi faranno impazzire… e ancora… preparatevi ad un mix di fantasia e realtà, misteri, dettagli, tatuaggi, rompicapi, intrighi impensabili e tanta simpatia. Sì, perché i personaggi di questa narrazione sono proprio “dei personaggi particolari”… perdonate la ridondanza, ma non potevo non dirvelo.
I miei complimenti a Gianstefano Foresti per l’abilità nel costruire una complessità così ricca e articolata di dettagli che convergono in un’opera degna dei più grandi scrittori…
Lo ringrazio anche per la copia del libro.
Roberta Salis
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