Io ti ho trovato

Autrice: Lisa Jewell

Traduttrici: Annamaria Biavasco e Valentina Guani

Edito da Beat Neri Pozza

Pubblicato nel 2017

Pag. 352

DESCRIZIONE DEL LIBRO

Alice Lake vive in un piccolo cottage sulle coste orientali dello Yorkshire. Madre single di tre figli, per mantenere se stessa e la sua famiglia compone collage con ritagli di vecchie carte geografiche, che provvede poi a vendere in rete. Una sera, sulla spiaggia, Alice scorge la sagoma di un uomo: seduto sulla sabbia umida, le braccia allacciate intorno alle ginocchia, l’uomo indossa solo jeans e camicia e sembra indifferente al vento che solleva spruzzi gelidi. Non è abbastanza malconcio per essere un vagabondo né abbastanza strano per essere un paziente del centro di salute mentale del paese. Ma ha un’aria talmente sperduta, uno sguardo così confuso e triste che Alice decide di avvicinarlo e di prestargli soccorso. L’uomo le rivela di non sapere nulla di sé, del perché si trova lì e di come ci è arrivato. Tra gli sguardi increduli dei tre figli, Alice porta a casa lo sconosciuto e lo sistema nella piccola dépendance che di solito affitta, ma in quel momento è vuota. Una decisione avventata e di certo rischiosa, dato che quell’uomo in evidente stato confusionale e senza alcuna memoria del suo passato potrebbe essere chiunque. Quella stessa sera, a Londra, Lily Monrose telefona alla polizia per denunciare la scomparsa di suo marito, Carl Monrose. Quando non lo ha visto tornare dal lavoro ha avuto la sensazione che un ghiacciolo le scivolasse lungo la schiena. Lei e Carl sono rientrati dal viaggio di nozze solo dieci giorni prima e lui si precipitava a casa tutte le sere appena finiva di lavorare, prima di svanire nel nulla lasciando dietro di sé una scia di inquietanti interrogativi, tra cui una falsa identità.

RECENSIONE

Carissimi Amanti dei libri,

da tempo aspettavo di poter conoscere la scrittura di Lisa Jewell che ha la fama di grande autrice di thriller ed è bastato il primo libro letto per far scattare il colpo di fulmine. Conquistata al primo libro! Avete presente quando vi trovate tra le mani il libro con lo stile di scrittura che vi cattura visceralmente, quello stile che fa proprio per voi? Scorrevole, ipnotico, teso, coinvolgente?

Ecco, questa è stata la sensazione che mi ha accompagnato durante tutta la lettura…

Il libro di cui vi parlo oggi si intitola “Io ti ho trovato” ed è un romanzo con una buona dose di mistero, tensione, vita e morte, presente e passato, gioie e dolori… e ambientato sulle coste dello Yorkshire, un’ambientazione perfetta per chi sogna il mare in questo momento dell’anno!

Cosa può turbare la vita di una madre single che ogni giorno cerca di lavorare per non far mancare nulla ai propri figli? La sua vita scorre tra lavoro, figli, casa e i suoi tre cani: Hero, lo staffordshire pezzato, Sadie, la vecchia barboncina e Griff, il levriero.

Alice, questo è il nome della donna, vive con il peso nel cuore di avere sbagliato tanto e con la consapevolezza che non avrà altre chances nella vita… non con tre figli, non in amore e a peggiorare le cose sono i giudizi della gente che spesso la schiacciano.

Cosa può succedere in una piccola località cullata dal mare e popolata di splendide casette per i pochi abitanti e per i tanti turisti che amano trascorrervi il proprio tempo? Quale luogo è più tranquillo di Ridinghouse Bay?

Eppure, una sera la monotonia viene spezzata.

Eppure, una sera la vita può cambiare anche se in modo totalmente inaspettato.

Infatti, proprio durante una sera come tante altre già vissute  lo sguardo di Alice viene rapito da una sagoma che rannicchiata in spiaggia in preda al freddo, al vento e agli spruzzi delle onde sembra non avere nessuna intenzione di muoversi da lì. La sagoma immobile sulla spiaggia è quella di un uomo che non sa da dove viene, come si chiama e perché si trovi in quel luogo.

In casa ha una giacca di un suo ex compagno, non se ne fa nulla ma può essere utile a quell’uomo immobile… e lontano con il pensiero da tutto e tutti.

Alice cautamente si avvicina. Potrà davvero fidarsi di quello sconosciuto?

Lo sguardo perso dell’uomo la intenerisce e decide di ospitarlo nella dependance affianco al suo cottage visto che momentaneamente e vuoto e non ha nessuna prenotazione da parte di altri viaggiatori di passaggio…

La narrazione si sposta a Londra dove una giovanissima sposa originaria dell’Ucraina non vedendo il marito rientrare dal lavoro al solito orario decide di chiamare la polizia: suo marito la adora, con estrema dolcezza le manda sempre un messaggio quando parte dal lavoro per tornare a casa ed è sempre puntuale, ma quella sera non è rientrato, non risponde al cellulare ed è praticamente irraggiungibile da tutti, scomparso. L’esagerata riservatezza del marito renderà difficile ogni ricerca.

Chi sono i suoi familiari? Perché nessuno conosce il suo passato? E quel passaporto da dove viene?

Pensate sia finita così? Eh no! Ad attenderci c’è un terzo piano narrativo e questa volta dobbiamo anche fare un salto temporale al lontano 1993.

In questo anno del secolo scorso la narrazione torna a svolgersi a Ridinghouse Bay dove una famigliola con due figli adolescenti, Graham e Kirsty, si gode le vacanze estive e sarà un’estate davvero che lascerà il segno.

Infatti, sarà l’occasione in cui Kirsty troverà il suo primo ragazzo… e sappiamo bene quanto sia speciale questo momento per una ragazzina di 15 anni, o forse no? Può un’esperienza così tanto sognata diventare il peggior incubo?

Preparatevi ad un bel ritmo, una tensione crescente e ad un thriller che vi farà immergere nella vita di ogni personaggio del presente e del passato, nei loro sogni, nelle loro angosce e perfino nei loro peggiori incubi…

Alla fine nulla sarà più come prima!

Ho apprezzato molto il libro, nonostante le tre narrazioni differenti e i salti temporali, anche per tutto lo spazio che riserva all’amore… a quello innocente dell’adolescenza, a quello cieco degli innamorati, a quello folle di chi ci si getta a capofitto, a quello sognato e a quello malato, tossico, violento. Le sfumature colte sono tante e sono degne di un buon thriller!

Ve lo consiglio? Assolutamente sì! Io l’ho divorato, l’ho trovato incalzante al punto giusto e con le giuste pause. La scrittura della Jewell per me è stata una calamita e alla fine ho tirato un sospiro di sollievo proprio come se avessi trovato la chiave che apre la porta di molti misteri!

Ho sorriso, mi sono arrabbiata, mi sono rattristata e ho provato, mentre leggevo, a risolvere l’enigma… chi è quell’uomo senza memoria?  Cosa sta cercando?

Una cosa è certa… la mia voglia di conoscere i libri della Jewell dopo questa lettura è alle stelle! Spero di avervi incuriositi!

Roberta Salis

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