Autore: Franco Arminio
Edito da Bompiani
Pag. 208
DESCRIZIONE DEL LIBRO
Percorrendo l’Italia palmo a palmo, nella sua paziente auscultazione del mondo, già da tempo Franco Arminio registrava una epidemia in corso: quella dell’“autismo corale”, che ci vede rinchiusi dietro i nostri piccoli schermi, impegnati in una comunicazione che ha perso ardore e vitalità. In queste pagine il poeta torna a offrirci le sue parole come fiaccole per illuminare il presente, offrendo il suo stesso corpo come testimonianza, come repertorio di tentativi e rimedi: “Ho vanamente cercato la guarigione scrivendo. La ferita è ancora qui. Con il tempo mi sono cresciuti dentro consigli che posso dare, piccoli precetti fatti in casa.” Le pagine di questo nuovo libro di Arminio sono fitte come gli scaffali di un antico speziale, allineano racconti visionari accanto a vere e proprie orazioni civili, che pongono domande e chiedono risposte con vibrante ostinazione. La cura invocata passa sempre attraverso una lingua che si fa strumento di conoscenza, alla ricerca di una comunicazione, di un senso condiviso, di quella intima vicinanza della quale abbiamo tutti più che mai bisogno. E se non ci sono certezze, se tutti siamo un po’ più fragili, a curarci sopraggiunge la fiducia nella capacità delle parole di unire i nostri sguardi “per fare comunità, per dare coraggio al bene”.
RECENSIONE
“GUARDARE. Io guardo ogni cosa come se fosse bella.
E se non lo è vuol dire che devo guardare meglio”. (pag. 58)
Carissimi amanti dei libri,
tante volte ho espresso il mio amore per il mondo della poesia e sapete quanto mi piaccia provare a scrivere “versi” legati al mio vissuto personale. Oggi, vi presento un poeta diverso dal solito, si tratta di Franco Arminio che, con il suo libro “La cura dello sguardo”, spezza tutti i canoni poetici per abbracciare con i suoi versi, la metrica della vita. Sarà impossibile non sentirsi toccati dalle sue parole, intessute di esperienza, dei suoi 60 anni di vita in cui ha imparato a conoscere l’animo umano e a guardare tutto ciò che accade e che vive con occhi nuovi.
Le parole di Arminio accarezzano l’anima con il suo volare leggero su temi della quotidianità come: amori, paure, sogni, sessualità, vita sociale e tanti altri… Il suo modo di scrivere è diverso, rompe gli schemi e a volte sembra quasi che voglia sfogarsi. In realtà, se si guarda con uno sguardo attento e volto a scorgere la profondità di ogni parola, si avverte che per Arminio, scrivere è una necessità ed il suo comporre poesie è un voler celebrare la vita in tutte le sue sfaccettature.
“LA FORZA. Io sono senza pelle, basta un granello di polvere e mi si chiude il cuore.
Io sono fragile quando sono intero.
Divento forte se mi spezzo”. (pag.171)
Arminio è un poeta che coglie il bello della vita, che guarda con la profondità di chi ha vissuto intensamente ed è riuscito a cogliere l’essenza di ogni emozione e di ogni desiderio e non c’è spazio per la superficialità.
Non ha peli sulla lingua, in lui si avverte tutta la sua umanità in cui è impossibile non sentirsi compresi… e riga dopo riga, si proverà la sensazione di sentirsi finalmente “a casa”.
…E per concludere, un altro componimento che tocca il cuore:
“I SOGNI. Nessuno sa come andrà a finire. Dipende da ognuno di noi, dipende dalle verità che proteggeremo, dai sogni che proveremo a realizzare. È ora che ognuno stena il suo sogno sulla tavola del mondo, i sogni non prendono spazio, ma lo danno”. (pag. 57)
C’è una forma d’arte in cui riesci a esprimere te stessa/o? Canto, scrittura, danza, teatro, fotografia…
Roberta Salis
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