La fragilità che è in noi

Autore: Eugenio Borgna

Edito da Einaudi

Pubblicato nel 2014

Pag. 102

Genere: Saggio

DESCRIZIONE DEL LIBRO

Qual è il senso di un discorso sulla fragilità? Quello di riflettere sugli aspetti luminosi e oscuri di una condizione umana che ha molti volti e, in particolare, il volto della malattia fisica e psichica, della condizione adolescenziale – con le sue vertiginose ascese nei cieli stellati della gioia e della speranza, e con le sue discese negli abissi dell’insicurezza e della disperazione -, ma anche il volto della condizione anziana, lacerata dalla solitudine e dalla noncuranza, dallo straniamento e dall’angoscia della morte. La fragilità, negli slogan mondani dominanti, è l’immagine della debolezza inutile e antiquata, immatura e malata, inconsistente e destituita di senso; e invece nella fragilità si nascondono valori di sensibilità e di delicatezza, di gentilezza estenuata e di dignità, di intuizione dell’indicibile e dell’invisibile che sono nella vita, e che consentono di immedesimarci con più facilità e con più passione negli stati d’animo e nelle emozioni, nei modi di essere esistenziali, degli altri da noi.

RECENSIONE

La nostra fragilità è radicalmente ferita dalle relazioni che non siano gentili e umane, ma fredde e glaciali, o anche solo indifferenti e noncuranti.

Non siamo monadi chiuse, e assediate, ma siamo invece, vorremmo disperatamente essere, monadi aperte alle parole e ai gesti di accoglienza degli altri; e, quando questo non avviene, le dinamiche relazionali si fanno oscure e arrischiate: dilatando fatalmente le nostre fragilità e le nostre ferite, le nostre insicurezze e le nostre debolezze, le nostre vulnerabilità”.

(Tratto da pag. 9)

Carissimi Amanti dei libri,

mi sono imbattuta per caso su questo piccolo saggio intitolato “La fragilità che è in noi” di Eugenio Borgna e credo sia l’imprevisto più delicato che potesse capitarmi perché contiene parole cariche di senso e preziose in ogni stagione della vita.

Insomma, la brevità del libro compensa la piena potenzialità del contenuto.

Lo definirei come una piccola perla nell’universo di pubblicazioni che spesso non dicono nulla e non lasciano nulla…

La fragilità fa parte della nostra esistenza e ci accompagna lungo la nostra vita, è una delle nostre radici ontologiche. Non è intesa solo nella comune accezione negativa che le assegniamo se la poniamo in relazione alla malattia fisica e psichiatrica, ma è anche espressione e manifestazione di delicatezza, sensibilità, vulnerabilità.

Dire che la fragilità ci accompagna lungo il nostro cammino umano significa che per ogni stagione della vita c’è una sua manifestazione: nell’adolescenza, nell’età adulta, nella vecchiaia, nella malattia ed in quei silenzi che attraversano i nostri giorni.

Sono fragili le parole.

Sono fragili i silenzi.

Il silenzio nella sua stremata fragilità, non ha solo mille modi di venire alla luce, ha anche mille modi di essere ferito dalle parole, o dai gesti. Il silenzio ha in sé tracce di mistero e di oscurità, di fascinazione e di speranza, e le parole, le parole che aiutano a vivere, nascono dal silenzio e muoiono nel silenzio in un circolarità senza fine. Sono molti i modi con cui il silenzio e le parole si intrecciano: c’è il silenzio che rende palpitante e viva la parola; c’è il silenzio che si sostituisce alla parola nel dire il dolore e l’angoscia, la gioia e la speranza; c’è il silenzio oscuro, o ambivalente, nei suoi significati”.

(Tratto da pag. 14)

Eugenio Borgna scrive un piccolo capolavoro, umano, delicato, profondo.

Un libro sottile ma attuale e adatto a tutti.

La fragilità la incontriamo ogni giorno nelle parole, nella speranza, nella gioia, nella speranza.

La fragilità ci contraddistingue.

Ci segna e ci insegna a vivere.

Per ascoltare la fragilità occorre tacere, per coglierla e per accoglierla occorre fare spazio in noi e lasciare che si esprima.

Che siate giovani o che siate persone adulte, fatevi il regalo di leggere questo libro: abbiamo molto da imparare, abbiamo molto da comprendere quando ci guardiamo gli uni gli altri… perché la fragilità è anche in ciò che tacciamo.

Consigliato a tutti, soprattutto a coloro che sono impegnati nell’ambito dell’educazione e delle professioni sanitarie, ma lo consiglio a chiunque abbia voglia di essere un po’ più umano con se stesso e anche con gli altri.

Bellissimo, da tenere sempre accanto… da leggere e rileggere!

Breve e intenso.

Breve e incisivo.

Quanto è importante prendere coscienza delle parole che usiamo, dei silenzi che offriamo o imponiamo, dei pregiudizi che ci abitano… e questo libro fa luce nella nostra oscurità regalandoci uno spiraglio per imparare a vivere meglio con noi stessi e con gli altri. A me ha colpito tanto!

Per me è stato il libro giusto letto al momento giusto.

In questa società dove si impone la perfezione scartando tutto ciò che è fragile… queste pagine regalano la possibilità di dare uno sguardo a quella parte di noi che facciamo fatica ad accettare. Fare i conti con la fragilità non piace a nessuno, sia a chi la porta in sé, incisa nella carne, sia se appartiene a qualcuno che amiamo. Non è facile, ci si vergogna, la si nasconde.

Invece, queste pagine ci aiutano a fare pace con questa caratteristica così profondamente radicata nel nostro vivere. Un bel punto di vista e una nuova visione della fragilità non come elemento da scartare ma come punto di forza da valorizzare, rispettare, di cui prendersi cura. Illuminante. Mi ha lasciato un profondo senso di pace.

Questo libro è stato una grande consolazione ed è arrivato in un periodo in cui faccio fatica a trovare libri interessanti e scritti bene, è sempre più raro, spesso tutto ciò che leggo è trito e ritrito, senza senso., senza un briciolo di anima Queste poche pagine mi hanno riempito il cuore, i libri belli esistono!

Roberta Salis

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