Autore: David Garnett
Traduttrice: Silvia Pareschi
Edito da: Adelphi Edizioni
Pubblicato nel giugno del 2020
Pag. 109
DESCRIZIONE DEL LIBRO
“Scapestrati, stravaganti, ingenui, incompetenti, eccentrici e industriosi oltre ogni limite”: così nel 1930, in una lettera al nipote Quentin, Virginia Woolf definiva i componenti di quello che fu il gruppo di Bloomsbury. Dello spirito di Bloomsbury David Garnett è stato capace di catturare nei suoi libri la quintessenza: lo humour, la leggerezza, la finezza, ma anche la capacità di penetrare a fondo nelle pieghe dei comportamenti amorosi. Qualità̀ che rendono unico questo conte fantastique, dedicato a quel Duncan Grant che era stato il suo amante e che lo avrebbe poi visto, molto tempo dopo e molto controvoglia, sposare, cinquantenne, la figlia che lo stesso Duncan aveva avuto da Vanessa Bell e a cui il marito di quest’ultima aveva dato serenamente il proprio nome (i triangoli erano la specialità̀ degli “scapestrati”). La storia della bella Silvia Tebrick, che un giorno, senza preavviso, si tramuta in una volpe sotto gli occhi stupefatti del marito (il quale continuerà ad amarla e accudirla anche quando lei comincerà̀, inesorabilmente, a inselvatichirsi), può essere letta (e lo è stato) come una lettera in codice indirizzata a Grant, o come un apologo sulla sessualità̀ femminile, o ancora come un’allegoria dell’amore assoluto – oppure, e sarebbe la scelta più avveduta, la si può semplicemente assaporare, abbandonandosi al piacere di una lettura che è puro, brillante divertimento.
RECENSIONE
Carissimi Amanti dei libri,
oggi vi parlo di una storia diversa dal solito, una storia un po’ strana, una storia che non rientra nei soliti canoni letterari e che si spinge oltre la nostra immaginazione… Sì, perché il libro di David Garnett “La signora trasformata in volpe” rompe completamente ogni schema. Non è il solito racconto, è un testo che nella sua assurda originalità porta con sé un messaggio che tocca il cuore o, chissà, forse in alcuni di voi susciterà divertimento!
È la storia di Silvia Tebrick… o di quel che resta di lei! So che come inizio non è il massimo ma, alla povera Silvia capita un fatto che definirei assurdo! Improvvisamente, Silvia, mentre passeggia con il suo sposo viene trasformata in volpe. Già, è assurdo e a ciò si accompagna il fatto che la sua condizione è irreversibile!
E vogliamo parlare della strana coincidenza che vuole che il cognome da nubile di Silvia sia… Fox?
Ma torniamo a questa strana storia…
Cosa ne è stato di Silvia? Continuerà ad amare e vivere come quando era umana, ora che è in un corpo da volpe? Può la natura selvaggia di una volpe contenere un amore forte come quello tra un uomo e una donna? Naturalmente, Silvia-la volpe non può raccontarcelo. Sarà il marito, Mr. Tebrick, a manifestare continuamente il suo punto di vista sulla vicenda, a raccontare lo sfinimento di questa situazione imprevista. Mr. Tebrick è un uomo disposto a tutto pur di continuare ad amare la sua dolce sposa, disposto ad accettare la nuova condizione in cui si ritrovano, disposto a vivere con una bestia selvatica che di umano non ha più nulla ma che, attraverso il suo amore che è cieco e incondizionato, lui solo riesce a scorgere!
Vi consiglio questo libro che si legge in poche ore, apparentemente divertente e al limite dell’assurdo, in realtà credo che il messaggio contenuto del libro non sia affatto così frivolo o superficiale. Una lettura attenta e profonda della storia dell’amore tra la signora trasformata in volpe e suo marito ci rivelerà quanto possa essere forte l’amore incondizionato…
Un amore struggente, un amore che divora l’anima, un amore che rischia di portare alla follia. Un amore che non rientra nelle dinamiche che conosciamo, che si discosta dalla realtà, che abbraccia una dimensione quasi impossibile da sostenere. Eppure mi chiedo: “Chi dice che l’amore debba per forza essere ciò che conosciamo da sempre? Chi dice che l’amore non possa andare oltre ciò che umanamente ci hanno insegnato?”.
Un libro essenziale nella narrazione, intenso, che nonostante la brevità merita di essere gustato e meditato.
Roberta Salis
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