La spinta

Autrice: Ashley Audrain

Traduttrice: Isabella Zani

Edito da Rizzoli

Collana: Rizzoli narrativa

Pubblicato nel gennaio 2021

Pag. 348

 

DESCRIZIONE DEL LIBRO

È la vigilia di Natale e Blythe è seduta in macchina a spiare la nuova vita di suo marito. Attraverso la finestra di una casa estranea osserva la scena di una famiglia perfetta, le candele accese, i gesti premurosi. E poi c’è Violet, la sua enigmatica figlia, che dall’altra parte del vetro, a sua volta, la sta fissando immobile. Negli anni, Blythe si era chiesta se fosse stata la sua stessa infanzia fatta di vuoti e solitudini a impedirle di essere una buona madre, o se invece qualcosa di incomprensibile e guasto si nascondesse dietro le durezze e lo sguardo ribelle di Violet. Quando ne parlava con Fox, il marito, lui tagliava corto, tutto era come doveva essere, diceva. Era cominciata così, o forse era cominciata molto prima, quando era stata lei la bambina di casa. Blythe ora è pronta a raccontare la sua parte di verità, e la sua voce ci guida dentro una storia in cui il rapporto tra una madre e una figlia precipita in una voragine di emozioni, a volte inevitabili, altre persino selvagge. Un tour de force che pagina dopo pagina stilla tutto quel che c’è da sapere quando una famiglia, per preservare la sacralità della forma, tace. Viscerale, onesto fino alla brutalità, “La spinta” è un viaggio ipnotico e necessario nella psiche di una donna a cui nessuno è disposto a credere.

 

 

RECENSIONE

 

Carissimi Amanti dei libri,

ho letto le prime pagine e non ci capivo nulla, come se si parlasse un’altra lingua, un racconto senza senso e poi però…

Ho impiegato qualche giorno prima di riuscire a scrivere le mie impressioni sul libro di Ashley Audrain, “La spinta” perché non è facile, è un libro che si può interpretare sotto tanti punti di vista dato che Blythe, la protagonista di questa storia mozzafiato, narra la sua esperienza come donna, come madre, come figlia, come donna tradita e come a volte succede, narra il suo non essere creduta…

Non è una storia qualunque, è un viaggio nella mente di una madre…Che prima di tutto è stata figlia, frutto di generazioni di incomprensioni, dolore, abbandoni, mancato desiderio di maternità, vive la ferita di non essere stata desiderata. Lei stessa diventa madre, ma non vuole essere come colei che l’ha abbandonata, vuole una famiglia diversa, con il suo amato marito Fox…

Ma la nascita di un bambino, non è sempre poetico come tante fanno credere e Blythe si ritrova a vivere la difficoltà di non dormire, di non avere una vita, di iniziare a perdere un po’ anche sé stessa. Blythe fa qualunque cosa per avere un rapporto affettuoso con la sua piccola Violet… ma, forse non sempre i figli sono un concentrato di amore e innocenza.

Tra le pagine rimbalzeranno i mille presentimenti di Blythe che accompagneranno il lettore, fino alla fine.

Perché solo alla fine, arriveranno tutte le risposte che il lettore cerca.

Nelle pagine che scorrevano senza riuscire a staccarmene, credo di avere vissuto una marea di sentimenti contrastanti. Dalla curiosità alla rabbia, dalla tristezza allo sgomento… perché “La spinta” ha la capacità di scavare dentro, di farti sentire le paure e le preoccupazioni della protagonista, ne percepisci la pesantezza d’animo, il dolore fisico e psichico.

Si è costretti a stare sul filo del rasoio, con la gola stretta dalla suspense che attraversa le pagine. La scrittrice ha un modo di narrare straordinario, coinvolgente, schietto, parole intense e crude allo stesso tempo. Per me è uno di quei libri che definirei “da brivido”… Libro, per me, avvincente e sconvolgente… Ho volutamente scritto poco su questo libro, ho lasciato la trama e le mie emozioni in sospeso perché va vissuto, va attraversato, va interiorizzato!

 

L’ho amato tantissimo, è un genere che adoro… ma non lo consiglierei a tutti, soprattutto lo sconsiglierei a chi è facilmente impressionabile!

Roberta Salis

 

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