Non è un paese per vecchi

Autore: Cormac McCarthy

Traduttrice: Martina Testa

Edito da Einaudi

Pubblicato nel gennaio del 2017

Collana: SuperET

Pag. 253

 

DESCRIZIONE DEL LIBRO

I destini di tre uomini in un mondo dove solo gli spietati sopravvivono e dove si può scegliere soltanto «in quale ordine abbandonare la propria vita».

Nel Texas di oggi, lungo il confine con il Messico, si incrociano i destini di tre uomini. Uno di loro sta fuggendo con una borsa piena di soldi, gli altri due lo inseguono. Llewelyn Moss, un reduce del Vietnam, si è ritrovato sul luogo affollato di cadaveri di una battaglia fra narcotrafficanti e ha colto al volo un’occasione troppo grande per lui. Sulle sue tracce si muovono Anton Chigurh, un assassino psicopatico con una pericolosa filosofia della giustizia, e lo sceriffo Bell, un uomo del passato che non sa farsi una ragione della ferocia del presente. Il destino di Moss dipende da quale dei due inseguitori lo troverà per primo. Un romanzo crudo e implacabile come una premonizione di tragedia, che riporta il lettore in quei paesaggi del Sudest degli Stati Uniti dove i vecchi valori hanno ceduto il passo a una violenza cieca e incontrollata. Dove vivono uomini che, «se uno li ammazzasse tutti, toccherebbe costruire una dépendance dell’inferno».

 

 

 

RECENSIONE

Carissimi Amanti dei libri,

dopo aver letto il libro “La strada” di Cormac McCarthy che mi è rimasto nel cuore ho desiderato leggere “Non è un paese per vecchi”.

Siamo negli anni ’80, nel Texas, tra queste terre si incrociano le vite, o meglio, i destini di tre uomini diversi: l’operaio texano, Llewelyn Moss, il vecchio sceriffo della contea, Ed Tom Bell e lo psicopatico assassino, Anton Chigurh…Apparentemente, le loro vite non hanno nulla in comune, ma il destino non fa sempre quello che vuole?

Quante volte mescola le carte in modo sconcertante?

In una battuta di caccia alle antilopi, Moss, si ritrova nei territori al confine del Messico e si imbatte una scena inaspettata: un regolamento di conti tra trafficanti di droga, macchine crivellate dai proiettili e droga, tanta droga in panetti… all’interno di una delle auto vi è un uomo in fin di vita che chiede acqua, ma non c’è denaro e non c’è traccia nei paraggi di altre persone in vita. Tutti morti. Tanto sangue. Silenzio tutto intorno, solo il ronzio delle mosche. Alla ricerca dell’uomo riuscito a scappare con i soldi, Moss lo vede da lontano e lo trova morto, accasciato contro una roccia e con una cartella tra le mani…

Non una cartella qualunque! Dentro ci sono più di due milioni di dollari! Moss pensa che con quei soldi possa cambiare vita, per lui e per la sua giovane moglie, ma non ha fatto i conti con i proprietari dei soldi che riescono a trovarlo dando vita ad un inseguimento che lo lascia senza fiato e senza speranze. Si vede costretto a far partire la moglie dalla loro roulotte per andare a vivere a casa della madre, ad Odessa.

Tra i folli narcotrafficanti che devono recuperare i soldi c’è Chigurh, un killer senza scrupoli, uno che non ha pietà di nessuno… e nello stesso tempo, anche lo sceriffo Bell parte all’inseguimento del fuggitivo Moss per cercare di salvarlo.

Crudele, senza pace, a volte senza fiato… McCarthy in questo romanzo non dà scampo al lettore, con il suo stile scarno e incisivo mette in scena un romanzo che non si dimentica, fatto di scontri tra il passato e il presente, tra il mondo fatto di valori e la contemporaneità che lascia impronte inaspettate!

Una lotta tra il bene e il male che mi ha coinvolto e che mi dà la certezza di voler continuare a conoscere McCarthy!

Roberta Salis

 

 

 

Condividi sui social

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Non puoi copiare il contenuto di questa pagina