8 marzo 2023 – Devo festeggiare? Rifletto con voi!

Chiedo scusa se non rispondo ai messaggi di auguri.

Ne ho ricevuto tanti.

Vi ringrazio per l’affetto ma non festeggio.

Ci tengo però ad esprimere qualche parola sull’8 marzo.

Spero mi accompagnerete in questa riflessione…

Ciò che noi chiamiamo “Festa della donna”, in realtà, è la “Giornata internazionale della donna” o “Giornata internazionale dei diritti delle donne”, una ricorrenza che si celebra l’8 marzo di ogni anno per ricordare, a livello internazionale, le lotte delle donne per essere riconosciute…

Eh sì, in questo giorno si vuole ricordare e portare all’attenzione l’urgenza di arrivare alla parità tra i generi, i diritti legati alla sfera riproduttiva, al lavoro, alle questioni economiche e, non dimentichiamo, l’urgenza di tutelare coloro che sono vittime di abusi e violenze.

Sono tantissimi i femminicidi ogni anno in Italia e… non è migliore la situazione nel resto del mondo!

Non festeggio l’8 marzo…

Se nel 2023 nascere o essere donna è ancora uno svantaggio…

Se devo ancora sentirmi definire “sesso debole” o inferiore agli uomini…

Se devo essere privata di realizzarmi nella vita…

Se ancora esistono cose, lavori, abiti, auto da uomini e da donne…

Se devo avere paura di guardare un uomo perché lui pensa che io sia una “facile”…

Se devo guadagnare meno di un uomo pur avendo pari competenze o anche superiori…

Se devo sentirmi esclusa da certi ambiti lavorativi…

Se devo essere valutata per il mio aspetto fisico e non per le mie competenze…

Se devo subire appellativi offensivi per le mie scelte di vita…

Se devo essere “etichettata” per la mia libertà di pensiero…

Se sono giudicata dalle norme religiose vigenti e da coloro che le seguono…

Sono donna ma non sono libera.

Sono donna ma vivo con la costante paura di essere giudicata.

Sono donna ma devo stare attenta a ciò che scelgo.

Sono donna ma è come se non esistessi.

Tanti traguardi sono stati raggiunti e ne ho goduto anche io:

Ho il diritto al voto,

ho studiato, ho frequentato l’università,

ho cercato il mio posto nel mondo…

eppure, il mio essere donna molte volte mi penalizza.

Cosa festeggio dunque?

 

Certamente, anche se non festeggio, voglio essere di supporto ad ogni donna.

Ma supporto anche ogni uomo onesto e rispettoso.

Perché l’unica cosa che mi fa gioire è SAPERE CHE ESISTONO PERSONE.

Umane. Rispettose.

Che supportano e valorizzano indipendentemente dal genere.

Per queste persone, festeggio ogni giorno…

Per ogni persona, festeggio ogni giorno…

Per noi donne, faccio il tifo ogni giorno…

Scusate se non ho risposto ai vostri auguri ma… festeggio con voi ogni giorno!

Roberta Salis©_______8.3.2023

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Commenti

6 risposte a “8 marzo 2023 – Devo festeggiare? Rifletto con voi!”

  1. Avatar Silvana Collovà
    Silvana Collovà

    Condivido ogni parola che hai scritto in merito alla “Festa” della donna. Aggiungo che non posso festeggiare affatto, se le donne afghane intanto vengono stuprate, frustate, avvelenate, se non possono più leggere e studiare, se non possono decidere semplicemente come vestirsi…se le donne africane devono fare chilometri a piedi per andare a prendere un secchio d’acqua…se le donne e ke bambine siriane in cerca di salvezza devono morire in mare mentre cercano la salvezza…cosa “festeggiate” oggi!!??…

    1. Avatar Una Vita sui Libri

      Cara Silvana hai centrato il problema.
      Anche io sento che non posso festeggiare se ci sono donne prive di diritti, di voce e di libertà.
      Per me è una questione di principio… di umanità, di sorellanza.
      Se una di noi soffre, soffriamo tutte!
      Ti abbraccio
      Roberta

  2. Avatar Teresa
    Teresa

    👏👏👏👏❤️

    1. Avatar Una Vita sui Libri

      Ti ringrazio, Teresa, un abbraccio!
      Roberta

  3. Avatar Sabina Cavagni
    Sabina Cavagni

    Bellissima riflessione Roberta, che condivido pienamente. C’è ancora veramente poco da festeggiare e tanto da fare.

    1. Avatar Una Vita sui Libri

      Grazie Sabina,
      mi consola sapere che ci sia chi concorda con il mio punto di vista.
      Non è facile esprimere ciò che si pensa in questo periodo storico ma… la solidarietà femminile inizia da questo: essere voce di chi non ha voce!
      Un abbraccio
      Roberta

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