Chiedilo ai libri – Il benessere della biblioterapia

Autori: Dario Amadei – Elena Sbaraglia

Edito da Castelvecchi

Pubblicato nel novembre del 2022

Pag. 120

 

 

DESCRIZIONE DEL LIBRO

Un libro non è mai solo un libro. Attraverso la lettura, possiamo riscoprire un tempo per noi, possiamo intraprendere un percorso di crescita interiore, possiamo imparare a decifrare e comunicare le nostre emozioni, che spesso restano sopite e confuse in un coacervo indistinto dentro di noi. Possiamo insomma costruire il nostro benessere, alimentandolo continuamente. Lo sanno bene Dario Amadei ed Elena Sbaraglia, che dell’antica arte terapeutica della biblioterapia si occupano da oltre un decennio e che in queste pagine ci accompagnano in un viaggio al fianco di Eleanor, Jonas, Emmeline, Cesare, Kemal, Charlotte e tanti altri personaggi letterari che, con le loro storie, sanno illuminare con sapienza le zone buie dell’animo umano e offrirci un approdo sicuro dove trovare ristoro. Perché «i libri vogliono curarci e prendersi cura di noi, che dobbiamo solo permetterglielo».

 

RECENSIONE

Carissimi Amanti dei libri,

oggi vi presento una recensione librosa! Sì, perché il libro di cui vi parlo oggi parla di libri, anzi di biblioterapia ed è stato scritto a quattro mani, ma andiamo con ordine…

“Chiedilo ai libri – Il benessere della biblioterapia” è un testo scritto da Dario Amadei ed Elena Sbaraglia, nasce dalla loro decennale esperienza ed è un viaggio nel mondo dei libri che inizia introducendoci al mondo della biblioterapia di cui si parla spessissimo negli ultimi anni e a cui sono stati dedicati vari testi, ma che, in realtà, risale a tempi molto antichi. Infatti, all’ingresso della biblioteca di Alessandria d’Egitto si trova l’iscrizione “Luogo cura dell’anima”.

Sfrutto le parole di questa bellissima iscrizione egizia proprio per definire le pagine di questo libro: “cura dell’anima”. Questa è stata la sensazione che mi ha accompagnato durante la lettura e che ho apprezzato enormemente, ho percepito il benessere delle parole, scelte con cura, per dare voce a questa arte terapeutica.

Per il suo linguaggio alla portata di tutti è un libro che si divora, ma per il suo contenuto in cui si fondono medicina, psicologia, psicoterapia e letteratura è un libro che richiede una lettura lenta, attenta e, senza dubbio, riflessiva. Non posso che definirlo un percorso che facciamo in compagnia dei libri e di noi stessi e che ci porterà a scoprire che la nostra intelligenza si compone dell’aspetto narrativo, emotivo, digitale…

Ci mette in guardia dalla sindrome di dipendenza da internet, dalla nomofobia, ovvero l’ansia che ci prende quando non troviamo o non abbiamo sotto controllo il nostro dispositivo mobile… e qui credo che un po’ tutti ne siamo soggetti!

Apre gli occhi al cyberbullismo e ne spiega tutti i meccanismi in maniera dettagliata.

Uno degli aspetti più interessanti è che i due autori sono promotori, non solo della biblioterapia, ma anche della bibliolettura interattiva, della narrazione creativa che coinvolge la mente, il cuore, l’affettività e la gestualità di bambini e adulti… Il loro lavoro nelle scuole è prezioso perché spesso si pensa ai bambini come a dei contenitori da riempire di nozioni invece di considerarli soggetti attivi e desiderosi di esprimere le loro emozioni!

Nel testo sono molteplici i riferimenti ad autori ed autrici e ai loro libri per farci comprendere che ogni storia narrata è un insegnamento per la nostra vita, è una risposta alle nostre domande, è la soluzione ai nostri dubbi… perché i libri sono fatti per noi e noi siamo fatti per i libri.

Ci sono moltissimi passaggi da leggere e rileggere, ho trovato preziose le parole usate per descrivere i libri, ho avuto la percezione che Dario Amodei ed Elena Sbaraglia siano riusciti a dire ciò che non sono mai riuscita a esprimere nei confronti dei libri e o dicono con un amore e una delicatezza che commuove e smuove in noi tantissime emozioni!

Prima di concludere voglio riportare fedelmente uno stralcio dedicato alla lettura che si trova a pag. 49

“La lettura ha una grandissima importanza in un’epoca frenetica come la nostra in cui le persone si muovono come schegge impazzite, sprecando spesso il tempo che hanno a loro disposizione, perché, volendo fare troppo, finiscono per fare male tutto.

Bisogna imparare a non dipendere dal tempo, a trovare il modo di appropriarsene e la lettura e senz’altro uno strumento molto efficace per riuscirci. In un contesto del genere, un libro diventa un porto sicuro dove ci si può rifugiare quando la realtà di tutti i giorni diventa insopportabile e dove ci si può fermare a riflettere per ritrovare se stessi. Nei libri si può trovare conforto e comprensione nei momenti difficili […] perché i libri non tradiscono mai”.

Concludo ringraziando per questa esperienza di lettura e per questo testo che terrò sul comodino per rileggerlo ancora!

Un viaggio tra le pagine che vi consiglio di fare…

Grazie alla CE per la copia del libro.

Roberta Salis

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