Autore: Amos Oz
Traduttrice: Elena Loewenthal
Edito da Feltrinelli
Pubblicato nel dicembre 2012
Pag. 128
DESCRIZIONE DEL LIBRO
La notte, al villaggio, uno strano, impossibile silenzio abita il buio. Anche di giorno, l’assenza degli animali lascia ovunque le sue tracce: non un cane in cortile, non un gatto sui tetti, e nemmeno una mosca che ronza o un grillo che canta nei prati intorno. Qualcosa dev’essere successo tempo fa e i bambini ogni tanto fanno domande che restano senza risposta. Fino a quando Mati e Maya non partono per la loro avventura, in cerca del mistero del villaggio dove gli animali sono scomparsi. Nel folto del bosco troveranno Nimi, il bambino puledrino ammalato di nitrillo, Nehi, il demone del bosco e una triste verità.
RECENSIONE
Carissimi Amanti dei libri,
quanta bellezza si può nascondere in poche pagine? Quanto può essere ingannevole un libro? Perché nel libro “D’un tratto nel folto del bosco” di Amos Oz, non ti spetteresti mai leggendo le prime pagine di trovare una lezione di umanità e delicatezza.
Tutto, inizialmente, è fuori da ogni contesto immaginabile… ci troviamo in un villaggio triste, grigio, quasi come se il sole battesse meno forte che in altri luoghi, questa è la sensazione che permea alcune pagine. Un paese solitario circondato dal bosco, da montagne e sferzato dal vento…
Un contesto maledetto, dove nemmeno coloro che capitavano di passaggio volevano fermarsi troppo tempo…
C’è qualcosa di strano tra quelle stradine, in quelle case, in quel piccolo mondo… una notte di non si sa quanti anni fa, gli animali sono improvvisamente spariti. Spariti tutti. Anche gli animali da compagnia. Qualcuno ogni tanto prova a imitare qualche verso ma poi scuote la testa credendo di ricordare male…
C’è nell’aria una nostalgia inspiegabile…
Gli adulti custodiscono un segreto che nessuno vuole rivelare ai piccoli del villaggio.
Sì, a scuola, maestra Emanuela continua a spiegare come sono fatti gli animali e quali versi fanno, c’è anche chi, come la madre di Maya, lascia le briciole di pane in giro sperando che qualche uccellino ritorni… ma è una speranza che si affievolisce sempre di più.
E poi c’è il buio, la notte che tutti i bambini devono imparare a temere… perché nell’oscurità si aggira un demone chiamato Nehi, perché il buio è un nemico.
Credete che i bambini non vogliano scoprire il perché di tanti segreti?
Ci penseranno Mati e Maya che cercheranno il motivo di tanta reticenza da parte degli adulti a raccontare la verità, ma sarà una verità scomoda… anche per chi legge!
Una storia che lascia il segno, che insegna quanto le parole possano graffiare, escludere o guarire…
Deridere, sbeffeggiare o curare e soprattutto, raccontare la verità…
Un viaggio in una fiaba con contorni fantastici, con lo stile del romanzo breve ma soprattutto con una carica valoriale che ben si adatta a questo momento storico dove il bullismo è un fenomeno crescente.
Uno splendido invito alla comprensione, alla tolleranza, all’inclusione e ad un saggio uso delle parole…
Che altro potrei dirvi per farvi il regalo di leggerlo?
Scrittura molto piacevole, ho apprezzato molto il passaggio da uno stile che sembra quasi un racconto per bambini a temi che sono pregnanti di significato per qualunque età! Non posso che consigliarlo con il cuore.
Roberta Salis
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