Hypnosis

Autrice: Karen Coles

Traduttore: Luigi Maria Sponzilli

Edito da BEAT

Pubblicato nel novembre del 2022

Pag. 281

 

 

DESCRIZIONE DEL LIBRO

1906: Maud Lovell è rinchiusa nel Manicomio di Angelton da cinque anni. Nella sua memoria ci sono solo quelli; dei ventidue anni che li hanno preceduti non ricorda nulla, non un volto, non un luogo familiare. Non sa come è arrivata in quell’inferno in terra, non sa nulla di ciò che accade fuori di quelle mura fatiscenti. La sua mente è cosí instabile che non può fare a meno di ricorrere a gesti violenti; ha persino tentato di strangolare il dottor Womack. O almeno è quello che le hanno detto. Le sue giornate si susseguono avvolte in un torpore totale, che è pur sempre meglio degli incubi che bussano alla porta della notte. Un giorno compare a Angelton il dottor Dimmond. Ha gli occhi buoni, diversi da quelli di Womack. Le giura che lei non è stata sempre cosí, sempre con la mente malata, lo sguardo offuscato. Le regala un quaderno e, addirittura, una matita con la punta. Le dice che vorrebbe inaugurare una tecnica rivoluzionaria che prende il nome di ipnosi medica e che lei, una donna senza passato, è la candidata ideale per l’esperimento. Maud si chiede perché non abbia scelto la disgraziata che ride tutto il tempo, o quell’altra che si crede l’amante del re. Ma accetta di sottoporsi alle sedute. Dimmond è l’unica luce in quel luogo di tenebra, dove la solitudine è la regola e i suoi unici compagni sono solo pensieri confusi e disperati. Armato di un piccolo pendolo, il dottore va all’assalto dei muri che il cervello di Maud ha innalzato davanti al trauma, ed ecco che una vita che pare vissuta da un’altra persona emerge a frammenti, ondate di ricordi taglienti come schegge di vetro: il tragico incidente che ha causato la morte dei tre fratelli di Maud lasciandola senza un tetto né i mezzi per sostentarsi; la famiglia dell’eccentrico Mr Banville, che le ha offerto un lavoro e un rifugio, ma certo non la sicurezza… Sono ricordi reali o il frutto di una mente alterata? O, addirittura, circostanze indotte da chi vuole mantenerla in silenzio? Un giorno, però, Maud ricorda finalmente ciò che le è stato fatto e nella sua mente affiora un unico, chiaro pensiero: il pensiero della vendetta.

 

 

RECENSIONE

Ipnotico, gotico, non ti lascia andare…

“Tic, tac, il pendolo oscilla. Tic, tac, senza requie” (pag. 256)

 

Carissimi Amanti dei libri,

ci sono libri che non si riesce a lasciare, che ci entrano dentro così tanto da non riuscire a pensare ad altro… come un’ossessione… una curiosità morbosa da soddisfare perché non si ha pace!

Questo è quello che ho provato leggendo “Hypnosis” di Karen Coles, uno dei thriller più intensi che abbia letto capace di farti immedesimare con la protagonista e di trascinarti nella sua mente, nel suo dolore, nella sua storia fatta di ricordi sbiaditi…

La narrazione si svolge nel manicomio di Angelton, è il 1906, la protagonista è Maud Lovell una giovane poco più che ventenne che non ricorda nulla della sua vita se non gli ultimi cinque anni, quelli vissuti in manicomio, quelli da internata in una stanza senza mai nessuna possibilità di uscire. Deve stare dentro, tra quelle mura e quelle finestre sbarrate, è per il suo bene dicono…

L’immobilità della sua situazione cambia con l’arrivo di un nuovo medico: il dott. Dimmond che lei chiama Diamond perché in lui intravede una speranza di cambiare la sua situazione, questo perché il medico è convinto che con l’ipnosi, un trattamento completamente nuovo per quel tempo, Maud possa riappropriarsi dei ricordi, del suo passato e poter ricominciare a vivere come una persona normale, fuori dal manicomio!

Dimmond crede che Maud soffra di amnesia post-traumatica e che possa guarire…

Maud crede di essere sempre stata malata. O, forse, è quello che continuano a farle credere…

Maud ha paura. Eppure, non può continuare a vivere senza identità, senza sapere chi è, da dove viene, se c’è qualcuno fuori che l’aspetta… perché in manicomio non credono nemmeno che il suo nome sia Maud e continuano a chiamarla Mary, perché crede di essere sempre stata lì perché è malata.

Da qui inizierà un viaggio senza esclusione di colpi, ipnotico, che come una calamita tiene incollati alle pagine… sarà un viaggio tra i ricordi di Maud, nel suo doloroso passato, in quei fatti che l’hanno distrutta psicologicamente, in verità che le hanno fatto credere essere solo frutto della sua mente, in quella confusione che l’attanaglia e che la lascia nel dubbio… sì, perché se il dott. Dimmond vuole aiutarla, c’è invece il dott. Womack che continuamente le dice di essere pazza, pericolosa, senza speranze.

Sarà proprio il dott. Womack a fare di tutto perché Maud interrompa l’ipnosi e lo farà con trattamenti disumani… al limite dell’illegalità…

Ma il quesito resta. Maud è pazza? Lo è stata? O è solo una delle tante vittime del tempo perché donna, perché giudicata isterica o in preda alle sue fantasie…?

Perché sente il rintocco delle campane? Cosa sono quelle immagini ricorrenti? È un’assassina?

La verità si rivelerà pagina dopo pagina, un dettaglio alla volta, un frammento dopo l’altro grazie alla collaborazione di Maud e al coraggio di andare oltre le regole di Dimmond… e, credetemi, preparatevi ad un viaggio letterario che non solo vi lascerà con il fiato sospeso, vi farà arrabbiare e soffrire, ma vi regalerà anche una storia che vi toccherà il cuore, vi penetrerà nell’animo e lo sentirete quasi visceralmente…

Sfido chiunque a non sentire il dolore di Maud… quante barriere dovrà superare… anche con se stessa.

Romanzo intenso e fortemente evocativo, con sfumature gotiche, con quelle descrizioni che tra le righe denunciano i maltrattamenti perpetrati nei manicomi femminili e su quei trattamenti che avevano ben poco di umano.

Per me, uno dei libri più belli e coinvolgenti letti fino a questo momento. Non c’è nulla di scontato, la trama è intessuta splendidamente e non lascia tregua… la verità, si vuole scoprire la verità con Maud!

Consigliatissimo.

Roberta Salis

 

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