I miei giorni alla libreria Morisaki

Autore: Satoshi Yagisawa

Traduttrice: Gala Maria Follaco

Edito da Feltrinelli

Pubblicato nel giugno del 2022

Pag. 150

Genere: Narrativa contemporanea/Letteratura giapponese

DESCRIZIONE DEL LIBRO

Jinbōchō, Tokyo. Il quartiere delle librerie e delle case editrici, paradiso dei lettori. Un angolo tranquillo e fuori dal tempo, a pochi passi dalla metropolitana e dai grandi palazzi moderni. File e file di vetrine stipate all’inverosimile di libri, nuovi o di seconda mano. Non tutti lo conoscono, più attratti da Ginza o dalle mille luci di Shibuya. Di sicuro Tatako – venticinquenne dalla vita piuttosto incolore – non lo frequenta assiduamente. Eppure è qui che si trova la libreria Morisaki, che appartiene alla sua famiglia da tre generazioni. Un negozio di appena otto tatami in un vecchio edificio di legno, con una stanza al piano superiore adibita a magazzino. È il regno di Satoru, l’eccentrico zio di Tatako. Entusiasta e un po’ squinternato, dedica la sua vita ai libri e alla Morisaki, soprattutto da quando la moglie lo ha lasciato. L’opposto di Tatako, che non esce di casa da quando l’uomo di cui era innamorata le ha detto di voler sposare un’altra. È Satoru a lanciarle un’ancora di salvezza, offrendole di trasferirsi al primo piano della libreria. Proprio lei che non è certo una forte lettrice, si trova di colpo a vivere in mezzo a torri pericolanti di libri e minacciosi clienti che continuano a farle domande e a citarle scrittori ignoti. Tra discussioni sempre più appassionate sulla letteratura moderna giapponese, un incontro in un caffè con un timido sconosciuto e rivelazioni sulla storia d’amore di Satoru, scoprirà pian piano un modo di comunicare e di relazionarsi che parte dai libri per arrivare al cuore. Un modo di vivere più intimo e autentico, senza paura del confronto e di lasciarsi andare.

RECENSIONE

Carissimi Amanti dei libri,

oggi per voi una lettura breve, piacevole e delicata.

Voliamo in Giappone per una delle mie ultime letture che esplorano la cultura e la letteratura giapponese che, come ormai sapete, per me ogni tanto è una necessità soprattutto nei periodi più intensi e faticosi.

La lettura degli autori giapponesi mi porta sempre in un clima di totale serenità.

“I miei giorni alla libreria Morisaki” edito da Feltrinelli è il romanzo d’esordio di Satoshi Yagisawa diventato un caso editoriale e tradotto in oltre sedici Paesi.

Tatako è la protagonista di questo brevissimo romanzo… è giovane e come spesso capita inaspettatamente si ritrova in una situazione apparentemente senza uscita: pensava di essere ricambiata dal suo fidanzato e invece si ritrova sola.

Non ha più la possibilità di continuare ad ai suoi risparmi e si troverà costretta ad accettare l’invito di suo zio di trasferirsi in una stanzetta sopra la libreria che gestisce. Sarà un’occasione che permetterà a Tatako di cambiare vita, di dare un taglio alla sua vita precedente e di riallacciare i rapporti con lo zio…

Lo zio Satoru è un tipo un po’ fuori dalle righe, ma ve lo lascio scoprire.

Sicuramente il cambio di vita per Tatako significherà anche la scoperta di un mondo fatto di libri che mai prima d’ora aveva considerato veramente, si ritroverà circondata da libri su libri in un quartiere pieno di librerie di ogni genere… e questo anche grazie al fatto che ogni tanto deve sostituire lo zio nella gestione della libreria.

La libreria del sig. Satoru è storica e si tramanda da ben tre generazioni!

Una cosa è certa, dopo l’esperienza alla libreria Morisaki la vita di Tatako non sarà più la stessa.

Questo libro è molto semplice, gentile e scorrevole, lo definirei “senza pretese”, consigliato a chi non si aspetta assolutamente nulla e si accontenta di ciò che viene narrato.

Personalmente posso dire che visto che nel libro si sfiorano argomenti abbastanza delicati avrei preferito più profondità, più pathos, più coinvolgimento emotivo anche da parte dei protagonisti: ecco questo mi è mancato.

Tutto è troppo infarcito di libertà e accettazione silente che, umanamente, mi sembra quasi impossibile e, attenzione! A me il libro è piaciuto, mi ha fatto passare un tempo lento e sereno e, anzi, lo leggerete con un sorriso, con leggerezza e forse con gratitudine… però mi sembra quasi che certe situazioni dolorose si accettino come se fossero normali: abbandoni, tradimenti, allontanamenti e anche la ricerca di sé e del proprio scopo nella vita che non è mai indolore. Mi chiedo una cosa: forse è davvero così facile nella cultura giapponese superare certe batoste nella vita, forse vivono costantemente il non attaccamento?

Perché nella nostra cultura certe situazioni sono quasi inaccettabili… e noi non accettiamo mai tutto in silenzio, anzi, almeno i piedi per terra li battiamo di sicuro!

Perdonate se non vi offro troppi dettagli ma rischierei di spoilerare troppo ed è sempre difficile raccontare libri brevi senza togliere il gusto a chi deve ancora leggerlo di lasciarsi prendere dalla curiosità.

Una cosa è certa: impossibile non desiderare essere circondata da pile enormi di libri ovunque: un angolo di paradiso per noi lettori e lettrici!

Nonostante i piccoli difetti che vi ho mostrato e che non intendono scoraggiare la vostra lettura del testo è un libro che vi consiglio: è una bella passeggiata serena tra le pagine ed è quello che ci vuole soprattutto nel weekend… anche perché in fondo l’invito alla rinascita non manca e lo possiamo applicare alla nostra quotidianità!

Roberta Salis

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