Autore: Otto B. Kraus
Traduttrice: Laura Miccoli
Edito da: New Compton Editori
Collana: 3.0
Pubblicato nel: 2020
Pag. 284
DESCRIZIONE DEL LIBRO
Alex Ehren è uno dei prigionieri di Auschwitz-Birkenau. Ogni giorno che passa la lotta per sopravvivere all’orrore del campo di concentramento si fa sempre più dura. Eppure Alex ha deciso di contravvenire agli ordini dei suoi spietati aguzzini e, di nascosto, dà lezione ai bambini raccolti nel famigerato Blocco 31. È un piccolo gesto di coraggio, che ha però un incredibile valore sovversivo, perché è il solo modo per tentare di proteggerli dalla terribile realtà della persecuzione che sperimentano sulla propria pelle. Eppure, insegnare ai bambini non è l’unica attività proibita a cui Alex si dedica… Questo romanzo è ispirato alla vera storia di Otto B Kraus, che durante la prigionia nel campo di concentramento osò sfidare le inflessibili regole imposte dai nazisti e creò per i suoi piccoli allievi un’oasi di normalità.
RECENSIONE
Cari Amanti dei libri📚,
ho conosciuto persone che hanno vissuto la tragedia dei campi di concentramento, per questo mi sta molto a cuore “il giorno della memoria” e cerco di continuare a leggere e informarmi.
Vorrei farvi conoscere “Il maestro di Auschwitz” scritto da Otto B. Kraus e che si basa su un diario fittizio nascosto in uno dei Blocchi del campo di concentramento, scritto insieme ai compagni di prigionia da Alex Ehren, voce narrante.
Mescolando personaggi fittizi e reali, accompagnati dalla sua esperienza, Kraus catapulta il lettore nell’atrocità quotidiana di Auschwitz…
Il respiro si fa pesante pensando a quel camino che spandendo le ceneri ricorda a tutti i prigionieri che la fine si avvicina e che il destino è segnato! Si avverte forte la voglia di scappare, di ribellarsi da quei lager dove la vita viene privata di tutto: cibo, dignità, privacy, umanità e dove manca tutto, dal sapone al cucchiaio per la minestra, non c’è una coperta o un bagno personale.
Le giornate terribili e le pesanti umiliazioni per gli internati non impediscono agli insegnanti prigionieri di continuare a coltivare la bellezza per preservare i bambini da quel clima di morte e ingiustizie.
Il Blocco 31 era il luogo in cui i bambini ebrei “abitavano” giorno e notte, un luogo dove gli insegnanti tentarono di rendere normale la vita dei bambini tra giochi e attività che potessero far sembrare loro come tutti i bambini del mondo…
➡️Bellissimo e consigliato! Quello della vita dei bambini è un aspetto del campo di sterminio per me nuovo. Sulla Shoah non si smette mai di imparare…
✴C’è qualche fatto storico che vi sta particolarmente a cuore?
Roberta Salis
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