Carissimi Amanti dei libri,
come sapete “i volti del male” non appartengono solo al genere maschile ma anche all’universo femminile…e vi assicuro che si trovano delle figure che sconvolgono e spiazzano!
Oggi, andiamo in Germania per conoscere Ilse Koch e se pensate che il male non abbia fantasia, vi sbagliate di grosso… non solo ha fantasia ma anche creatività, ingegno e cattiveria oltre ogni misura.
Ilse Köhler è una donna di umili origini, proveniente da una famiglia contadina. Non apprezza le sue origini, odia quel mondo fatto di lavoro e sacrifici, di sporcizia e del fetore degli animali… lei aspira ad una vita migliore e riuscirà a fare il salto nell’incontro con Karl Otto Koch, comandante del campo di concentramento di Buchenwald e ufficiale delle SS.
Naturalmente, prima di Kock era stata amante di altri membri delle SA.
Senza quest’incontro, che li porterà a celebrare in poco tempo le nozze, Ilse non avrebbe avuto nessuna possibilità di arrivare sin dove si è spinta e che inesorabilmente l’ha portata a precipitare rovinosamente. In poco tempo si è rivelata un mostro capace di commettere crimini orrendi!
Non voglio raccontarvi le crudeltà che commise per non turbare le persone più sensibili, tuttavia, menziono solo alcune curiosità da brivido:
- Aveva oggetti rivestiti di pelle umana
- Possedeva in casa alcune teche con organi interni umani
- Era ninfomane e oltre a numerosi amanti partecipava a orge
- Il marito le diede i suoi stessi poteri nel campo di concentramento di Buchenwald e tutti erano obbligati ad obbedire.
- Spesso e volentieri faceva torturare i prigionieri del campo di concentramento solo per uno sguardo in più o per uno sguardo mancato.
Naturalmente la giustizia fece il suo corso ed i suoi crimini e quelli del marito non restarono impuniti. Karl Otto Koch fu condannato a morte e lei fu condannata all’ergastolo. Pose fine alla sua vita impiccand*si nella sua cella.
Una storia intessuta di opportunismi, menzogne, torture, truffe e situazioni in cui per avere salva la pelle non ci si preoccupava di mettere a repentaglio la vita altrui.
Una storia di una donna che aggiungeva dolore e disperazioni lì dove la morte regnava ed era l’unico sollievo per i prigionieri di Buchenwald.
Una donna senz’anima, senza empatia, senza nessun interesse se non per se stessa, non si curava nemmeno dei figli, della loro salute e della loro istruzione. A lei piaceva apparire e far scomparire a suo piacimento chi non le garbava!
Una donna che mette i brividi e che ha segnato un capitolo della storia dell’umanità già molto doloroso e sconvolgente.
Lettura forte e sconsigliata a persone sensibili o facilmente impressionabili!
Roberta Salis
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