Carissimi Amanti dei libri,
oggi vi parlo di un volto del male molto conosciuto e ultimamente tornato alla ribalta grazie alla serie tv che sta spopolando su Netflix. Si tratta del cannibale di Milwaukee: Jeffrey Lionel Dahmer.
Naturalmente in questo volume i dettagli sui suoi crimini son ben dettagliati e non lasciano nulla al caso… nel caso aveste il coraggio di leggerlo. Sì, perché ci vuole coraggio ad andare in fondo a questa storia.
Jeffrey ebbe un’infanzia turbolenta a causa dei violenti e continui litigi dei genitori, il padre spesso era fuori casa per lavoro e la madre soffriva di depressione. Crebbe con un carattere chiuso e si creò un mondo tutto suo, d’altra parte nessuno si prendeva cura di lui o si preoccupava se avesse bisogno di qualcosa. Aveva un’insolita passione per i cadaveri di piccoli animali che esponeva in un piccolo altare nel bosco adiacente a casa. A lui piaceva vedere cosa ci fosse dentro i corpi e aveva la fissa delle ossa sbiancate, scarnificate… crescendo, non gli bastavano piccoli animali e passò a cani, gatti…
Durante l’adolescenza si trovò a combattere contro se stesso per il fatto che non si sentiva attratto dalle ragazze come gli altri, anche per questo preferiva non avere amici… e, a dire il vero, nemmeno gli amici volevano stare con lui perché era strano e spesso lo bullizzavano. Aveva fantasie sessuali strane e che riguardavano la morte!
Proprio durante l’adolescenza iniziò a bere diventando dipendente degli alcolici. Nessuno però si accorse del problema che lo stava divorando piano piano, in fondo non creava problemi.
I genitori si separarono, il fratellino andò a vivere con la madre, il padre era sempre fuori per lavoro e aveva intrecciato una nuova relazione, è Jeffrey era sempre più solo e messo da parte.
Nel 1978 iniziò la sua carriera di serial killer che durò fino al 1991. Inutile dire che i suoi metodi per uccidere erano un po’ fuori dal comune per quel tempo, infatti compiva atti di violenza sessuale dopo aver drogato le sue vittime, poi strangolamento, necrofilia, squartamento e cannibalismo… insomma, finalmente si sentiva libero di dare sfogo alle sue incontrollabili fantasie che ebbero come soggetti solo uomini e principalmente, uomini di colore… non perché fosse razzista ma perché viveva in un quartiere, nel periodo degli omicidi, in qui principalmente vivevano afroamericani.
Commise 17 omicidi, la maggior parte erano ragazzi e adolescenti omossessuali. Li adescava con la scusa di fare loro delle foto in cambio di soldi, spesso li rimorchiava in locali gayfriendly. Li drogava e gli faceva un piccolo buco nel cranio con il trapano perché voleva creare una creatura zombie che restasse con lui, che non se ne andasse… ma finiva sempre per ucciderli.
Beh, alcuni poi li ha anche assaggiati ma… non vado oltre!
Una triste vicenda la sua che ha scioccato un’intera nazione e che ha distrutto molte vite oltre alla sua. Venne arrestato nel 1992 e fu condannato all’ergastolo ma in quella prigione, trovò la morte per mano di un detenuto come lui che si sentiva chiamato da Dio per fare giustizia.
Eh sì, Dahmer lo conosco, ho letto tanto su di lui ma i brividi me li fa venire ogni volta…
Roberta Salis
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