Autrice: Carlotta Vagnoli
Edito da Fabbri Editori
Pubblicato nel settembre 2021
Pag. 192
DESCRIZIONE DEL LIBRO
Di cosa parliamo quando usiamo l’espressione “violenza di genere”? Come nasce? Quali sono i primi campanelli d’allarme? Che cosa accomuna il catcalling al femminicidio? È tempo di fare chiarezza su un argomento che ci tocca tutti quanti, ma di cui si fa spesso fatica a parlare nei termini giusti: se ne fa carico Carlotta Vagnoli, giornalista, sex columnist, femminista, attivista, da anni punto di riferimento proprio sui temi della violenza di genere. Vagnoli sviscera il discorso affrontandolo a trecentosessanta gradi, parlando di revenge porn e di linguaggio dell’odio, di victim blaming e mezzi di comunicazione, di pregiudizi e luoghi comuni, di educazione e ruoli, di vittime e carnefici. E facendolo ci sprona a muovere un passo fuori dal branco e a diffondere la disciplina del consenso, aprendo la discussione sugli scenari futuri del rapporto tra uomo e donna, con la speranza in una società libera finalmente dagli stereotipi di genere.
RECENSIONE
Carissimi Amanti dei libri,
mi piacerebbe farvi conoscere il libro “Maledetta sfortuna – Vedere, riconoscere e rifiutare la violenza di genere” scritto da Carlotta Vagnoli. Non è il solito libro sulla violenza di genere, è un’esperienza che trova la strada per diventare luce su un fenomeno che caratterizza la nostra società.
Non è nemmeno il solito libro femminista per il quale tanti arricciano il naso e lo rifiutano a priori… qui c’è molto di più! Una storia che ci riguarda tutti, un problema sempre troppo vicino che molte donne hanno sperimentato e che a volte tacciono per la vergogna, perché noi donne non veniamo credute, noi donne passiamo sempre per quelle che i guai se li cercano! Eppure le molestie e le vi*lenze continuano…
L’autrice le chiama per nome perché in fondo, tutto inizia sempre dalle parole… Sentirete parlare di catcalling, di stalking, di sessismo, di revenge porn, di violenza verbale e domestica e tutto sarà più chiaro grazie alle statistiche, ai dati riportati, ai casi di cronaca, agli episodi narrati dove non c’è più spazio per fare finta di nulla.
Non c’è astio in questo libro, ci sono dati e fatti…
Ci sono titoli di giornali in cui il femmin*cidio viene romanticizzato, dove il colpevole diventa vittima e dove la donna uccisa diventa colei che ha provocato la sua morte… perché è questo che la società maschilista e patriarcale pensa.
Siamo tutti figli di questa società patriarcale che ci cresce a suon di stereotipi, che ci pone gli uni contro gli altri, che eleva e abbassa un genere, quello ritenuto più debole…
Un libro che insegna a riconoscere la violenza di genere e una significativa testimonianza di una “sopravvissuta” che nelle sue parole lascia aperto lo spazio perché ciascuno prenda in mano responsabilmente il problema per sradicarlo lì dove vive.
Ho letto molto sulla violenza di genere e continuo a leggere. Tra le tante cose che ho apprezzato del libro, due per me sono fondamentali: la chiarezza dei termini e la schiettezza dei fatti… due elementi che danno ancora più valore al testo!
Un libro per le donne, un libro per gli uomini, un libro per chiunque voglia approcciarsi al mondo della violenza di genere con tutte le sue sfaccettature che caratterizzano il nostro vissuto. La voce di una donna che dà voce anche a tutte coloro che non possono parlare o che non ci sono più, il vissuto di una donna che riguarda tutti e che richiede l’impegno comune per cambiare il nostro pensiero, le nostre parole e per accrescere la cultura come primo pilastro contro ogni violenza.
Forse, non sarà l’ultimo libro che verrà scritto sulla violenza di genere, ma speriamo che si inizi a prendere in seria considerazione il problema per cercare di arginarlo e portarlo all’estinzione… prima che l’odio estingua noi!
Da leggere. Da proporre nelle scuole. Da regalare. Da tenere sempre accanto.
Roberta Salis
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