Autore: Leonardo Sciascia
Edito da Adelphi
Pubblicato nel febbraio 2003
Pag. 123
DESCRIZIONE DEL LIBRO
Se dovessimo indicare una forma romanzesca capace di rivelare come si compone e come si manifesta quell’impasto vischioso del potere che la politica italiana ha avuto per lunghi anni il funesto privilegio di produrre, basterebbe rimandare alle asciutte pagine di “Todo modo”, alla scansione crudele dei suoi episodi, che solcano una materia informe, torbida e sinistra, quale nessun altro romanziere italiano aveva saputo affrontare. Non meraviglia dunque che questo libro, pubblicato nel 1974, possa essere letto come una guida alla storia italiana dei decenni successivi.
RECENSIONE
Carissimi Amanti dei libri,
continua il mio viaggio letterario alla scoperta dei testi di Leonardo Sciascia e oggi vi presento “Todo Modo”… Il libro è breve ma il messaggio arriva forte e chiaro, Sciascia descrive una realtà del nostro Paese nel passato ma io la vedo ancora molto attuale e presente!
Così come nel libro “Il giorno della civetta” utilizza la forma del giallo per mettere in evidenza ciò che vuole denunciare e che vuole portare alla luce…
Il protagonista in “Todo Modo” è un noto pittore, voce narrante di tutto il libro, che scopre per caso l’indicazione stradale con su scritto “Eremo di Zafer”, incuriosito da quel nome un po’ strano si avvia verso la meta dove scopre che quello che una volta fu un eremo è stato trasformato in un albergo che poco ha a che fare con l’essenzialità che evoca il nome.
Un luogo che anni prima fu oggetto di scandalo ma che ora gode del rispetto di tutti anche di coloro che lo hanno criticato…
L’albergo è diventato una struttura che ospita personalità di spicco tra politici, uomini d’affari, banchieri ed esponenti del clero italiano. Ogni anno questi rappresentanti del potere si incontrano per dedicarsi agli esercizi spirituali guidati dal proprietario dell’eremo, Don Gaetano. Don Gaetano è uomo ambiguo che parla poco chiaramente e che usa spesso citazioni dei padri della chiesa, bibliche o filosofiche… dice e non dice… punta il dito e lo ritrae elegantemente. La sua cultura è più un mezzo per confondere che per chiarire.
Il pittore chiede a don Gaetano di potersi unire al gruppo che farà gli esercizi spirituali.
Ciò che il pittore si ritroverà a vedere va ben oltre ciò che si aspettava…
Uomini che durante gli esercizi si erano portati dietro l’amante ad insaputa delle mogli che li avevano accompagnati, uomini che continuavano a coltivare i loro loschi affari durante il momento delle meditazioni, uomini che tra mille allusioni continuavano ad alimentare la loro rete di intrallazzi, di raccomandazioni, di azioni illegali… e una serie di omicidi che coinvolgono la politica, gli affari e la Chiesa. Chi è il colpevole? Non si sa e mai si saprà come è accaduto in passato e come spesso accade ancora…
Ovviamente tutto ciò che avviene e sotto gli occhi di tutti e nessuno sembra notare la patina di illecito che aleggia in quegli scambi di sguardi e parole dette sottovoce.
Nessuno ha visto nulla, nessuno sa nulla ma il ricatto è sempre dietro l’angolo, d’altra parte quegli esercizi per qualcuno è l’occasione per regolare i conti in sospeso!
“Todo modo” mostra le trame intricate del potere, cerca di arrivare con onestà alla verità ma poi ci si rende conto che non si può lottare con i mulini a vento se non c’è la volontà comune di scoprire il colpevole… è tutto un continuo coprirsi a vicenda perché tutti sono invischiati in qualcosa di illecito.
Nemmeno la polizia sa quale sia il filo conduttore di quegli omicidi, c’è da perdersi per le migliaia di ipotesi che si possono seguire…
In fondo, la verità è cristallina per tutti e nessuna persona presente è esclusa da quella realtà che di verità non ne vuole sapere!
Uno spaccato della cosiddetta “Prima Repubblica” italiana che estende le sue radici fino ad oggi perché per chi vuole vedere gli intrighi tra i poteri che ci governano, l’abuso di potere, gli intrighi che portano a compiere illeciti, ad appropriarsi di denaro altrui e a continuare a produrre scandali legati al sesso non mancano mai… i paladini della giustizia che per primi la infrangono sono presenti anche oggi e mai come oggi sono vere queste parole:
“I delitti più efferati in cui mi sono imbattuto, i più razionali, i più difficili da scoprire, come anche i più folli e i più facili, sono stati quelli commessi da uomini e donne che avevano i ginocchi così» modellò come una grossa pagnotta «per lo stare dietro le balaustrate del coro e la grata del confessionale… E alcuni, si capisce, per sesso; ma la maggior parte, mi creda, per denaro; e quasi sempre per denaro da ereditare dal prossimo più prossimo»”. (Pag. 110-111)
Insomma, Sciascia è una continua scoperta, un profeta attuale nei nostri giorni perché le sue analisi-denunce del passato sono una finestra su ciò che vediamo anche oggi!
Da leggere, da conoscere… impossibile non aprire gli occhi!
Roberta Salis
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