Carissimi Amanti dei libri,
questa volta il nuovo volume della collana “I volti del male” a cura di #emseitalia ci porta a rabbrividire in casa…
Chi non ha mai sentito parlare almeno una volta di Totò Riina? Credo che il suo nome sia più che conosciuto, ma forse non si conosce la storia… che non è semplice da raccontare.
Salvatore Riina, detto Totò, nacque nel 1930 a Corleone, in Sicilia. Un tragico incidente lo privò dell’affetto del padre e di uno dei fratelli, mentre Totò e il fratello Gaetano si salvarono. Erano una famiglia di contadini e dopo la morte del padre conobbe il mafioso Luciano Liggio con il quale iniziò la carriera nella cosca mafiosa della zona, rubavano grano e bestiame.
A 19 anni, l’omicidio di un ragazzo lo fece finire in carcere. Fu scarcerato nel 1956. Insieme a Liggio iniziò la discesa agli inferi, infatti, uccisero il capo di Liggio, Michele Navarra, e poi tutti i suoi uomini in una carneficina che durò fino al 1963… quando, finalmente, fu arrestato a Corleone!
Dopo pochi anni fu scarcerato per insufficienza di prove e insieme a Liggio si trasferì nella provincia di Bari dove ricevettero entrambi un’ordinanza di custodia cautelare. Riina tornò in Sicilia dove fu arrestato e gli fu imposto l’obbligo di risiedere a San Giovanni in Persiceto, vicino a Bologna, naturalmente questa fu l’occasione per dileguarsi ed iniziare la sua lunghissima latitanza durata più di vent’anni!
Totò Riina fu autore di numerose stragi, estorsioni, rapimenti e omicidi, forse incalcolabili, ma una delle più conosciute è la strage di Viale Lazio nel 1969 dove morì il boss Michele Cavataio.
Gli omicidi venivano organizzati a tavolino in maniera perfetta e coloro che venivano uccisi non erano solo membri delle cosche rivali ma anche servitori dello Stato o i loro familiari, o chi si “impicciava” nei loro affari proponendo una giustizia in cui i mafiosi non credevano.
I rapimenti avvenivano soprattutto per ottenere il denaro del riscatto e si mirava a imprenditori, costruttori, persone con redditi elevati o i loro familiari… solo che spesso una volta ottenuti i soldi del riscatto, l’ostaggio veniva trovato morto da tempo! A loro interessavano solo i soldi, le vite non avevano nessun valore…
Spesso usavano sparare alle spalle i loro nemici, oppure li crivellavano di colpi…
Nel 1974, Luciano Liggio venne arrestato e Riina divenne il reggente della cosca di Corleone. Insieme a Toto Riina, troviamo il nome di mafiosi che hanno fatto un pezzo della sanguinosa storia dell’Italia: Bernardo Provenzano, Tommaso Buscetta ma anche nomi di politici influenti negli anni ’80: Giulio Andreotti, Vito Ciancimino, Salvo Lima…
Sempre nel 1974, Riina sposò Antonietta Bagarella ed ebbero quattro figli: Maria Concetta, Giovanni Francesco, Giuseppe Salvatore e Lucia.
Chi si opponeva a Cosa Nostra veniva eliminato e questa fu anche la sorte di Piersanti Mattarella, di Giovanni Falcone, di Paolo Borsellino e di tante altre persone che finirono in questa sanguinosa guerra che non tollerava intralci alla loro attività…
Finalmente nel 1993 fu catturato insieme al suo autista e sottoposto al regime 41 – bis, ma non confessò mai nulla, anzi si sentiva una vittima, si dichiarava un uomo che lavorava onestamente, diceva di essere un capro espiatorio… eppure, quando nominava qualcuno come giudici o procuratori, questi dopo venivano uccisi.
La sua strategia sembra fosse stata quelle di nominare persone scomode che poi i suoi uomini trucidavano senza pietà!
Totò Riina aveva i tratti tipici dello psicopatico che non aveva né empatia né pietà per nessuno e non si preoccupava minimamente di tradire o uccide, dormiva sogni tranquilli nonostante tutto…
Trascorse i suoi ultimi 25 anni in prigione.
Vi invito a leggere il volume per tutti i dettagli legati alla vita e ai numerosi intrighi legati a Totò Riina e alle sanguinose vicende di Cosa Nostra che hanno insanguinato e corrotto l’Italia per tanto tempo!
Per ulteriori dettagli sulla collana, c’è il sito www.ivoltidelmale.it
Roberta Salis
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