Traduttrice: Caterina Zolea
Edito da Rizzoli
Collana: Rizzoli narrativa
Pubblicato nell’ottobre 2019
Pag. 192
DESCRIZIONE DEL LIBRO
Nel vasto mondo asiatico, il diario di Kito Aya ha conosciuto un successo inarrestabile: pubblicato sul finire degli anni Ottanta in Giappone, ha venduto oltre un milione di copie. Una platea affollata per il racconto in prima persona di una ragazzina quindicenne che ha ispirato e incantato un intero continente. Aya racconta dieci anni della propria vita, racconta l’adolescenza e l’inizio dell’età adulta, una vita come tante, ma senza prospettiva, un’esistenza minata dalla malattia, ecco la differenza. Ed è racchiusa qui la potenza di queste pagine: nella ribellione, nell’ironia, nella fragilità che si trasforma in forza, che fanno di Aya un simbolo, una figura di culto. Perché, al di là della sua particolare condizione, è riuscita a gridare con voce limpida cosa vuol dire diventare grandi, e a contare quante lacrime servono per affrontare le sconfitte. Inedito per trent’anni in Europa, il diario di Aya arriva oggi a noi con la stessa, rara forza di allora.
RECENSIONE
Carissimi Amanti dei libri…
chi mi segue da più tempo sa che amo le storie vere e che gioisco di ogni lieto fine. Vorrei poter dire lo stesso della storia di Aya, racchiusa nel libro “Un litro di lacrime”, ma qui non c’è un lieto fine. C’è però una storia sacra che sono felice di avere conosciuto attraverso queste pagine, la storia di un’adolescente che improvvisamente, all’età di quattordici anni, sente il suo corpo cedere… La prima caduta senza quasi che se ne accorgesse, i riflessi lenti, poi improvvisamente non riesce più a camminare speditamente come ogni giovane di quell’età. Aya scopre di essere malata e con il progredire della malattia ha bisogno di aiuto anche per svolgere le azioni più semplici…
Ma non pensate che Aya si arrenda davanti alla notizia che non guarirà! Anzi…
Aya saprà stupirvi, commuovere, emozionare e insegnare che la vita, anche nel dolore e nella malattia, è bella e va vissuta la massimo delle proprie possibilità!
Aya in questo viaggio doloroso non è sola, la sua famiglia la sostiene come può, i medici la curano con delicatezza e soprattutto la madre sarà un punto fermo che la supporterà nel dolore con fermezza, dolcezza e incoraggiandola in ogni momento a non mollare e a lottare perché possa vincere contro la malattia…
Non sono riuscita a non piangere, come si fa? Penso sempre che la malattia non dovrebbe mai colpire i bambini o i ragazzi… e non dovrebbero nemmeno conoscere il dolore. Aya è stata una ragazza coraggiosa, la sua esperienza non è stata vana. Nonostante si chiedesse perché stesse vivendo la malattia non ha mai smesso di credere di poter avere un futuro…
Ed il suo futuro lo affida a noi. A noi che siamo in vita e che da Aya possiamo imparare il coraggio di non abbatterci davanti a nessuna avversità…
Libro che mi ha commossa, spronato, insegnato che a qualunque età si può essere maestri di vita sapienti.
Grazie Aya, continuerò a fare del mio meglio per non arrendermi mai e per sfruttare ogni momento della mia vita, così come tu ci hai insegnato!
Lo consiglio per chi ha bisogno di trovare un nuovo senso nella propria vita!
Roberta Salis
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